Ingannavano gli anziani presentandosi alla porta con falsi distintivi e casacche di forze di polizia o di società erogatrici di servizi. Parlantina sciolta, convincente quanto basta, con la scusa dell’acqua contaminata o di perdite di gas, riuscivano ad accedere nelle case delle vittime.
“Metta danaro e oro nel frigorifero per evitare contaminazioni”. Quando la vittima vi provvedeva veniva stordita con gas al peperoncino per poi essere derubata di tutti i risparmi e talvolta dei ricordi di una vita come, nel caso di un anziano reggiano, privato della fede nuziale della defunta moglie, recuperata dai carabinieri.
Le indagini, condotte dai carabinieri della compagnia di Reggio Emilia hanno infatti consentito di identificare gli autori ora finiti in manette nel corso di un’operazione scattata all’alba di oggi nel torinese dove, anche in collaborazione con i colleghi di quella provincia, i carabinieri hanno operato gli arresti.
Nel corso delle attività i militari reggiani hanno recuperato refurtiva per un valore di oltre 50.000 euro provento dei colpi sequestrando l’autovettura usata per i colpi, un’Audi A3 munita di targhe clonate, guanti, svariati attrezzi da scasso per aprire casseforti, pettorine recanti la scritta polizia locale, disturbatori di frequenze per cellulari onde impedire agli anziani di chiedere aiuto e un apparato radio sintonizzato sulle frequenze di polizia e carabinieri, una paletta della protezione civile e vari spray al peperoncino utilizzati per stordire le vittime.
I dettagli dell’operazione in una conferenza stampa che i vertici dell’Arma reggiana terranno stamane.