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Ert Fondazione riparte con un ricco programma di spettacoli ed eventi culturaliondTrentacinque spettacoli in presenza con produzioni made in Ert (Emilia Romagna Teatro Fondazione), ma anche una ricca serie di attività culturali: un progetto dedicato alla lingua italiana, in collaborazione con Radio3, letture, pubblicazioni, progetti di residenza e produzione dedicati ai giovani, promozione nei confronti dei giovani e corsi di formazione.

Il Teatro nazionale dell’Emilia-Romagna inaugura la stagione invernale, dal 29 settembre 2020 al 31 gennaio 2021, dopo l’emergenza generale causata dal Covid che ha colpito la comunità teatrale con forti restrizioni e la mancanza di relazione e presenza.
Emilia Romagna Teatro Fondazione, insieme agli artisti con cui in questi anni ha intessuto relazioni e condiviso visioni e ai cittadini di cinque città, riparte dando segno tangibile della sua presenza e della sua funzione pubblica.

L’intenzione è di scrivere una nuova storia, la stagione diffusa in cinque città Modena, Castelfranco Emilia, Vignola, Bologna e Cesena, lasciandosi ispirare dal tradizionale incipit delle fiabe “C’era una volta…”, ribaltando la prospettiva per arrivare a raccontare una realtà diversa a tutti gli effetti, completamente da reinventare. La stagione 2020-2021 di Ert indaga il nostro tempo segnato da continui sconvolgimenti, per avviare una riflessione condivisa su alcuni temi cruciali della nostra attualità e dell’etica contemporanea: il rapporto dell’uomo con l’ambiente, il ruolo della scienza nella percezione della realtà e nell’evoluzione, la funzione dell’informazione e le sue trasformazioni, l’intervento della finanza negli assetti sociali globali e il fenomeno delle migrazioni. Così cinque figure del nostro immaginario fiabesco, con le loro simboliche avventure, diventano le immagini guida, le icone grafiche di questa stagione: Cappuccetto Rosso, Mago Merlino, Pinocchio, Robin Hood, Alice.

“I migliori auguri a Ert per questo nuovo avvio- ha detto l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori, intervenendo alla presentazione in videoconferenza-. Emilia Romagna Teatro Fondazione è una ‘pupilla’ degli occhi della Regione per il doppio ruolo che riveste, sia come ente produttore che di circuitazione degli spettacoli. Ora dobbiamo puntare alla conquista di un nuovo pubblico, a una nuova dimensione e influenza culturale, con l’aumento della circuitazione delle nostre produzioni anche in Europa. Nella nostra regione i consumi culturali hanno raggiunto livelli altissimi, ma è importante anche l’attenzione agli aspetti produttivi. In questo periodo abbiamo visto ridursi al nulla o al minimo la presenza del pubblico a causa delle misure di sicurezza sanitaria, ma la nostra speranza è di migliorare in tempi brevi l’occupabilità dei teatri, andando anche oltre l’attuale 50%, pur mantenendo prioritaria la sicurezza delle persone”.

“Ert Fondazione, in coerenza con la sua missione– afferma il presidente Giuliano Barbolini– è rimasta ben salda nel suo ruolo di teatro pubblico, come fautore di interazioni, e lo ha fatto spostandosi, durante i mesi del lockdown, sul web, quel ‘luogo non luogo’ accessibile a tutti, riuscendo, grazie alla creazione della piattaforma ERTonAIR, a tenere aperto un pensiero sul Teatro e la sua funzione, in un rapporto con il pubblico. Così, e con soddisfazione, abbiamo notato l’ampia volontà del pubblico di tornare a vivere e popolare lo spazio teatrale e, appena possibile, con grande impegno, e nel rispetto delle norme di sicurezza, la nostra struttura ha dato vita in tutte le città che abita a fitti calendari di attività estive, con un notevole successo di riscontro di partecipazione, con le persone liete di tornare a incontrarsi dal vivo e sentirsi parte di una comunità. Una funzione che Ert Fondazione ha svolto, anche in questa occasione, sempre in sintonia e in collaborazione con le istituzioni e le realtà associative e culturali della Regione, ma anche a livello nazionale e internazionale, in una rete vasta, e sempre più ampia. Il teatro c’è, c’è ancora e ci sarà. Una comunità che proprio nella situazione di criticità attuale si è dimostrata ancor più necessaria, perché capace di reinventarsi e cambiare forma, restando sempre ‘bene comune’ a fianco al cittadino, e oggi più che mai attenta alla contemporaneità che ci circonda”.

“Un ensemble permanente di attori, arricchito di qualche innesto per scompaginare le fila e rimescolare le carte allo scopo di prospettare nuove regole di ingaggio e nuove strategie di tutela dei lavoratori dello spettacolo ai più diversi livelli– spiega il direttore Claudio Longhi– adeguandosi ai modelli organizzativi d’Oltralpe e adattandoli altresì alle nostre peculiarità. Una compagnia stabile pensata per ridefinire la relazione tra una comunità e il suo teatro e per riposizionare il ruolo dell’attore nell’ordito delle nostre società complesse e sfaccettate, guardando sì davanti a noi, senza dimenticare, però, per un verso l’antica eredità trasmessaci dal passato vivacissimo delle microsocietà capocomicali, per l’altro il lascito del laboratorio del teatro politico degli anni Settanta, specie nella variante castriana costruita sulla figura dell’attore come operatore culturale. Un sistema di creazioni stanziali, concepite al più per circolare nella rete delle nostre sedi, al fine di contenere gli spostamenti in risposta all’emergenza in atto, ma anche di saggiare la praticabilità e la fecondità di un paradigma repertoriale, strutturato per gruppi di lavoro. Un impianto operativo, quindi che antepone, in gergo tecnico, la produzione (o coproduzione) all’ospitalità”.

L’organizzazione della stagione, imposta dall’emergenza sanitaria, si svolge in due parti, privilegiando l’attività produttiva, con un nucleo di attori stabile, come già avviene in alcuni teatri europei. Da settembre 2020 a gennaio 2021, andranno in scena quasi esclusivamente produzioni made in Ert: al centro gli attori della Compagnia permanente che quest’anno si arricchisce di nuovi componenti, per un totale di 14 attori e una regista assistente – Simone Baroni, Daniele Cavone Felicioni, Michele Dell’Utri, Michele Di Giacomo, Simone Francia, Michele Lisi, Diana Manea, Paolo Minnielli, Elena Natucci, Silvia Rigon (regista assistente), Maria Vittoria Scarlattei, Cristiana Tramparulo, Jacopo Trebbi, Giulia Trivero, Massimo Vazzana – che lavoreranno accanto ad altri attori professionisti e guidati da registi e drammaturghi cari alla Fondazione, alcuni da anni di casa nei teatri di Emilia Romagna Teatro.

Tra produzioni, riprese e ospitalità, i nomi in cartellone sono: Alejandro Tantanian, Claudio Longhi, Paolo Di Paolo, Tiago Rodrigues,Matthew Lenton, Lino Guanciale, Gabriel Calderón,Lola Arias,Deflorian/Tagliarini,Bluemotion e Giorgina Pi, Emanuele Aldrovandi, Lisa Ferlazzo Natoli e lacasadargilla,Sotterraneo, Marta Cuscuna ,Marco D’Agostin,Riccardo Frati, Kepler-452, Davide Carnevali,Nanni Garella con la compagnia Arte e Salute, Angela Malfitano,Julian Rachlin,Andrea Santonastaso, Loris Fabiani, Elena Ferrante.