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Per Fondazione Reggio Children un nuovo anno di progetti“Continuare a credere nella forza dell’educazione è il modo migliore per contrastare il vuoto che il virus ha creato” afferma Carla Rinaldi, presidente di Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi, che ha presentato questa mattina in conferenza stampa al Centro internazionale di Reggio Emilia il nuovo anno di attività. “Se il Covid minaccia l’infanzia, rispondiamo con una ricerca rafforzata per una educazione di qualità che coinvolga anche le famiglie e le comunità”.

A partire dalle attività on line durante il lock-down, tutti i progetti di Fondazione Reggio Children sono stati rivisti per il nuovo anno di attività, non solo nel rispetto delle norme sanitarie, ma soprattutto rilanciandone l’efficacia e il significato. Un periodo che vede Fondazione, alle soglie del decimo anno di età, proporsi anche con una nuova immagine, un nuovo sito e con il lancio di una campagna di tesseramento annuale a sostegno della ricerca nell’educazione.

“In costante dialogo con la nostra città, i progetti di Fondazione Reggio Children consentono di aprire nuove opportunità che arricchiscono anche altri territori – è il messaggio dell’assessore alla Conoscenza Raffaella Curioni –. Dagli interventi di Scuola Diffusa ai progetti nei quartieri difficili, alla ricerca su cibo e gusto, l’esperienza educativa di Reggio Emilia continua a generare innovazione e strumenti per fare fronte comune anche nelle sfide più impreviste”.

 

UNA RIPROGETTAZIONE SFIDANTE

Non poteva fermarsi davanti a Covid-19 la Fondazione di partecipazione nata nel 2011 che ha come mission di migliorare la vita delle comunità nel mondo, promuovendo i diritti dell’infanzia a partire dal diritto all’educazione di qualità, soprattutto in contesti sociali critici, con risposte educative innovative.

La maggior parte delle attività del nuovo anno sta continuando in continuità tra online e presenza fisica, sia a Reggio Emilia che nel resto del mondo. Tratto comune dei progetti è un approccio di ricerca che abbraccia numerose discipline e contesti sociali differenti, ha spiegato Massimiliano Massimelli, Responsabile Comunicazione Fondazione Reggio Children che ha illustrato le principali attività.

Contrasto alla povertà educativa. In corso in realtà complesse a Napoli, Palermo, Reggio Emilia e Teramo, con il coinvolgimento di oltre duemila persone, Fa.c.e. – Farsi Comunità Educanti sta puntando in particolare sulle relazioni e legami di comunità tra scuola, famiglie con bambini, servizi sociali e istituzioni, che si sono dimostrati così importanti durante la pandemia. Per esempio a Palermo, dove si è creata una social community, partirà il 10 ottobre un progetto in questo senso, dal titolo Orienta-Menti.

La riprogettazione dei luoghi educativi. La progettazione di nuovi spazi educativi e contesti di apprendimento dopo il Covid vede Fondazione Reggio Children coinvolta in diversi progetti, dopo l’esperienza maturata negli ultimi anni.

Fondazione ha infatti dato vita con Officina Educativa ai progetti delle scuole Marco Polo e Galilei nell’ambito di Scuola Diffusa promossa dal Comune di Reggio Emilia con gli istituti scolastici.  Sta per iniziare la terza edizione del  progetto Abitare il Paese nelle scuole medie e superiori di tutta Italia: con il Consiglio nazionale degli Architetti, guidato da Giuseppe Cappochin, Fondazione sta avviando un lavoro comune di ricerca sugli spazi scolastici e un ciclo di incontri. Fare Scuola che ha portato, insieme a Enel Cuore e Enel Energia, a ripensare contesti di apprendimento in un centinaio di scuole italiane, vedrà a breve nuovi cantieri finiti, per garantire un miglioramento effettivo degli spazi e un’educazione di qualità.

Ricerca su gioco e apprendimento nell’era digitale. Continua la ricerca su gioco e apprendimento dello spazio Scintillae, voluto da Fondazione Reggio Children e the Lego Foundation, e nel quale sono state pensate molteplici attività creative proposte on line durante la pandemia, anche sulla piattaforma del Ministero dell’Istruzione, che hanno consentito di esplorare la dinamica virtuale-reale. Si stanno progettando tre speciali domeniche di riapertura in ottobre e novembre.

Ricerca su gusto e benessere. Anche per Pause Atelier Dei Sapori, progetto guidato dall’amministratore  delegato Paola Cavazzoni, è importante immaginare il nuovo anno come un anno migliore: non solo un anno in cui adattarsi a ciò che non si può fare, ma attraverso uno sguardo proattivo costruire nuovi contesti e nuove regole dello stare insieme a tavola, al Centro Internazionale, dove Pause ha un suo protagonismo, e in tutte le altre attività. Questo sguardo riguarderà le proposte che hanno caratterizzato Pause, anche nella pandemia, come una presenza costante nel rapporto con la città, le famiglie e la comunità. Oltre alle attività al Centro Internazionale Malaguzzi stanno maturando sperimentazioni decentrate, come workshop e atelier del cibo e del gusto rivolte a bambini e famiglie, piccole comunità dove condividere sapori, storie ed esperienze in modalità capaci  di non far perdere il piacere di stare insieme. Cucina di Quartiere  tornerà con una nuova edizione e partirà un progetto di ricerca per contrastare disturbi alimentari dell’infanzia e dell’adolescenza.

Secondo corso di Dottorato. Concluse le selezioni di 11 phd, ai primi di novembre inizia in presenza il secondo corso di dottorato industriale “Reggio Childhood Studies”  del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane dell’Università di Modena e Reggio, diretto da Alberto Melloni, con Fondazione Reggio Children, e riprendono gli incontri e le lezioni per i dieci dottorandi del secondo anno, che hanno iniziato nell’anno accademico 2019-20.

 

UNA NUOVA IDENTITA VISIVA

La nuova identità visiva di Fondazione Reggio Children esprime una realtà in continuo sviluppo e movimento. Si ispira alla metafora di un organismo vivente, una comunità fermento, generatrice di nuove idee e significati, hanno spiegato Frederic Argazzi e Francesco Ceccarelli, fondatori di Bunker srl, l’agenzia di comunicazione cui si è rivolta Fondazione.

Il logo FRC, che introduce un acronimo per Fondazione Reggio Children, ricorda certe aggregazioni in natura: stormi di uccelli, stelle, piante nel bosco, germogli, gemmazioni, dispersione di spore. E’ ciò che ritroviamo nei valori di FRC: la capacità di organizzarsi in configurazioni nuove, saper guardare oltre, la potenzialità generatrice di nuovi progetti e visioni. Il nuovo sito alla pagina www.frchildren.org risponde a questo ecosistema complesso, dove diversi elementi interagiscono tra di loro per raggiungere obiettivi comuni. Tra gli elementi imprescindibili, la necessità di un approccio user centered e di una struttura che esprimesse la centralità del ruolo della Fondazione in quanto creatore di relazioni.

 

FRC SI APRE A SOCI SOSTENITORI PER LA RICERCA EDUCATIVA

Fondazione Reggio Children, che è fondazione di partecipazione, è diventata ente di terzo settore e lancia il tesseramento con la possibilità di aderire e di supportare con quote annuali o donazioni la ricerca in campo educativo. L’invito è a diventare soci sostenitori, a sostenere cioè i diritti dei bambini, a partire da quello a un’educazione di qualità. Fare ricerca in ambito educativo significa garantire ai bambini il diritto all’educazione, al gioco, alla bellezza, alle relazioni. In merito, partirà entro la fine dell’anno una campagna specifica di coinvolgimento.

“Ci rivolgiamo a tutta la città, ma non solo – ha affermato la presidente Rinaldi – nel nostro obiettivo di realizzare progetti educativi di qualità nei contesti più difficili, a Reggio Emilia, in Italia e nel mondo, e di continuare a credere nelle straordinarie potenzialità dell’infanzia dell’uomo, come DNA dell’umanità e della nostra società”.