Il Segretario Generale della CST UIL di Modena e Reggio Emilia Luigi Tollari interviene a proposito del miglioramento del servizio ospedaliero.
Non certo per criticare chi sta operando al massimo per curare le persone ma per non perdere di vista valori importanti per i malati e i loro cari.
Uno degli aspetti più difficili da sopportare è lo stato di solitudine in cui si trovano tanti ammalati ricoverati in ospedale, che già debbono sopportare le sofferenze delle proprie malattie e ai quali viene negato a causa della prevenzione Covid il conforto della visita dei parenti e degli amici, spesso gli unici che possono aiutarli.
Ritengo che si dovrebbe intervenire per non perdere l’importanza morale delle relazioni parentali che hanno anche un indiscutibile valore terapeutico.
Ci riferiamo anche alla difficoltà di reperire informazioni sullo stato di salute visto che la chiusura dei reparti interviene anche sulla possibilità per i congiunti di consultare i medici.
Capita che persone anziane da sole ricoverate non abbiano altri cui rivolgersi che gli amici più cari. Mi è capitato personalmente di accompagnare un amico cui è stato riscontrato un ictus e non ho ricevuto notizie né ho la possibilità di vederlo. Perché non si crea un servizio di supporto dei malati che possa interloquire in sicurezza con chi sta ricoverato, trasmettendo informazioni e necessità del caso?
(Luigi Tollari, Segretario Generale della CST UIL di Modena e Reggio Emilia)