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Lutto in Ateneo a Bologna: è scomparso il prof. Emilio PasquiniSi è spento, ieri, a 85 anni, il professore emerito dell’Alma Mater Emilio Pasquini, uno dei più prestigiosi docenti di Letteratura italiana nel mondo.

Nato a Padova il 26 gennaio 1935, si è laureato a Bologna nel 1956. Dopo un’esperienza quinquennale all’Accademia della Crusca dal 1967 divenne libero docente di Letteratura italiana all’Università di Bologna, dove poi percorse tutta la propria carriera accademica, dal 1975 professore ordinario nella Facoltà di Lettere e Filosofia, dal 1996 al 2002 direttore del Dipartimento di Italianistica.

Il prof. Pasquini è stato uno dei massimi studiosi di Dante, al quale ha dedicato decine di studi e soprattutto la magistrale edizione commentata della Commedia in collaborazione con A. E. Quaglio (1982-1986), punto di riferimento delle successive edizioni e ricerche dantesche. Su Dante, che sapeva letteralmente a memoria, ha scritto numerosi libri, tra cui Dante e le figure del vero (2001), Vita di Dante. I giorni e le opere (2006), Il viaggio di Dante. Storia della Commedia (2015).
E’ stato studioso profondo, originale e innovativo dei primi secoli della letteratura italiana e ha fornito contributi determinanti sullo Stil Novo, Petrarca, la poesia fra Trecento e Quattrocento, in buona parte confluiti nel volume Le botteghe della poesia. Studi sul Tre-Quattrocento italiano (1995). Sul piano filologico sono stati fondamentali l’edizione delle Rime di Simone Serdini detto il Saviozzo (1965) e i numerosi lavori preparatori per l’edizione dei Trionfi di Petrarca.
Altro importante versante di studi è stato quello rinascimentale, in cui ha approfondito soprattutto le opere di Francesco Guicciardini, i Ricordi e la Storia d’Italia, seguendo e rinnovando il percorso tracciato dal suo maestro Raffaele Spongano. Di non minore rilievo gli studi su Leopardi e Carducci, raccolti nel volume Ottocento letterario. Dalla periferia al centro (2001), e su Montale, di cui ha indagato soprattutto Satura e i Mottetti.
Pasquini è stato un eccellente professore, che ha sempre coniugato la fertilità della ricerca con la dedizione e la passione per l’insegnamento, sempre condotto in modo tanto rigoroso quanto cordiale, appassionando migliaia di studenti, insegnanti, studiosi.

È stato anche un eccellente scrittore di saggi. La sua prosa argomentativa era di una chiarezza e pulizia esemplari, sempre precisa e illuminante, densa di significati e piacevole da leggere. Un modello di scrittura. Tra i tanti autorevoli incarichi si segnalano la presidenza della Commissione per i testi di lingua, la presidenza della Società dantesca Italiana, la presidenza dell’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna e la direzione pluridecennale della rivista “Studi e problemi di critica testuale”. È stato Visiting Professor in numerose università internazionali tra cui Perth, Los Angeles Ucla, Montréal, Yale, Oxford, Dakar, Erevan, Gent.

La camera ardente sabato 7 novembre al Sant’Orsola dalle 9,30 alle 11.
Esequie sabato alle ore 14, nella chiesa dell’Annunziata a Porta San Mamolo, Bologna.

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“Il mondo culturale è oggi in lutto per la perdita di un grande maestro dell’Ateneo bolognese, storico della letteratura italiana e filologo, dantista di fama internazionale: ci mancheranno di lui il tratto gentile, la competenza affilata e, soprattutto, il rigore affabile che ne caratterizzava il magistero, in aula come negli scritti”.

Così l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori, ha espresso il cordoglio, anche a nome della Giunta regionale, per la scomparsa di Emilio Pasquini, professore emerito dell’Alma mater, deceduto a Bologna all’età di 85 anni.

“Agli studi prediletti su Dante- ha aggiunto Felicori- Pasquini ha accompagnato, nel suo lungo percorso di filologo e di storico, lavori di alto profilo sull’intera poesia del Trecento, su Leopardi, su Montale. Al rammarico per la perdita si unisce, nel ricordo, la gratitudine per avere speso tanti anni di una carriera prestigiosa nell’Università di Bologna. Desidero esprimere le più sincere condoglianze alla famiglia, anche a nome del Presidente e della Giunta”