L’impegno dell’Università di Modena e Reggio Emilia nel perseguire il superamento del divario di genere nella società trova un altro significativo ed autorevole riconoscimento a livello europeo: un team di ricercatori/trici Unimore coinvolto nel progetto “PROmoting GendeR Equality in SPorts – PROGRES” (Promozione dell’eguaglianza di genere negli sports), finanziato dalla Unione Europea nell’ambito della linea Erasmus + sport.
Al progetto, coordinato dalla Malta Football Association, sostenuto dalla UEFA, che ha ricevuto un contributo di 400.000,00 euro, vi collaboreranno il Prof. Loris Vezzali del Dipartimento Medico, Chirurgico Odontoiatrico e di Scienze Morfologiche ad interesse Trapiantologico, Oncologico e di Medicina Rigenerativa (CHIMOMO) della Facoltà di Medicina e Chirurgia – sede di Reggio Emilia, e la Prof.ssa Alessia Cadamuro ed il Prof. Sandro Rubichi del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze (DBMN) della Facoltà di Medicina e Chirurgia – sede di Reggio Emilia.
Al gruppo modenese, che ha già maturato una vasta esperienza nell’incoraggiare lo sport come strumento di inclusione sociale e di prevenzione degli stereotipi di genere anche all’interno di contesti educativi e nello studio dei processi cognitivi implicati nell’attività sportiva e nella prestazione, e nella progettazione di interventi dove il calcio agisce come strumento per prevenire la radicalizzazione delle persone, saranno destinati per la sua partecipazione al progetto 53.000,00.
Secondo una indagine della Comunità Europea (CE), solo il 14% di tutte le posizioni decisionali di vertice nelle federazioni sportive dell’UE erano occupate da donne. Lo sport è stato tradizionalmente dominato dagli uomini sia in termini di partecipazione che di governance, anche se la partecipazione delle donne alla struttura di governance dello sport è leggermente migliorata. Inoltre, il divario retributivo di genere esiste ancora ad un livello elevato sebbene si sia ridotto. La partecipazione delle donne agli organi decisionali, però, non è stata affrontata adeguatamente fino ad oggi e ciò è dimostrato dalle statistiche che indicano che solo il 23% delle donne partecipa al Comitato Olimpico Internazionale.
La diversità di genere nei consigli di amministrazione è una questione non solo etica in termini di adeguata rappresentanza della società nel suo insieme, ma ha anche un impatto sulle prestazioni delle organizzazioni. I dati della ricerca svolta dalla CE indica che la presenza delle donne nei consigli di amministrazione apre nuove prospettive al processo decisionale, contribuisce a una governance aziendale più efficace e promuove misure di performance non finanziarie come l’innovazione e la responsabilità sociale.
Basandosi su questi fatti, il progetto “PROGRES” mira a promuovere l’uguaglianza di genere, incoraggiare l’inclusione sociale e le pari opportunità nel settore sportivo e in particolare nel calcio, favorendo l’integrazione della dimensione di genere all’interno delle federazioni/associazioni calcistiche. PROGRES aspira a stabilire un punto di riferimento nell’indirizzare le politiche di genere in Europa attraverso l’implementazione delle seguenti attività: identificazione e analisi del divario di genere all’interno delle federazioni e associazioni calcistiche europee; raccolta di buone pratiche di integrazione della dimensione di genere nelle organizzazioni sportive; rafforzamento delle capacità dei dipendenti delle associazioni e federazioni calcistiche e delle parti interessate dello sport rispetto al perseguimento di politiche di genere; sviluppo di metodologie e strumenti per il miglioramento delle politiche di genere nella governance di federazioni e associazioni calcistiche; campagne di sensibilizzazione sull’integrazione della dimensione di genere rivolte agli stakeholder sportivi nelle aree di progetto.
“Il nostro team – spiegano la Prof.ssa Alessia Cadamuro, il Prof. Sandro Rubichi ed il Prof. Loris Vezzali di Unimore – avrà il compito di misurare il gender gap all’interno delle federazioni di calcio in modo da individuare situazioni per la sua riduzione, contribuendo a sviluppare metodologie e strumenti per promuovere una cultura della parità di genere nelle associazioni sportive. Ciò consentirà di migliorare la capacità del management e dei dirigenti sportivi di accelerare pratiche di equità di genere, anche attraverso l’organizzazione di corsi di formazione”.
“Sono davvero lieta che Unimore partecipi a questo progetto – asserisce la Prof.ssa Tindara Addabbo Delegata del Rettore per le Pari Opportunità –. Lo Sport, infatti, può essere un grande veicolo di inclusione. Riuscendo a contrastare gli stereotipi che limitano l’accesso delle donne alle posizioni apicali anche nelle federazioni/associazioni calcistiche e a ridurre il gap di genere a svantaggio delle donne, il gruppo di lavoro Unimore segnerà un goal a favore dell’eguaglianza di genere”.
“Mi congratulo con il team di ricercatori di Unimore che grazie al suo impegno ha saputo inserire il nostro Ateneo per la prima volta in un progetto europeo nella linea Erasmus + Sport. In qualità di delegata allo Sport – ha affermato la Prof.ssa Isabella Morlini – sono particolarmente orgogliosa del risultato raggiunto, che attesta l’intento di Unimore di sostenere il mondo sportivo realizzando proposte con funzioni sociali, educative e formative. Il riconoscimento a livello europeo della progettualità e validità delle idee del gruppo di lavoro di Unimore in ambito sportivo rappresenta un traguardo importante e sicuramente un incentivo a proseguire in questa linea di ricerca”.
“Complimenti vivissimi ai ricercatori Unimore che hanno conseguito questo risultato. Oltre che per l’approvazione del Progetto PROGRES, – dice il Prof. Alessandro Capra, Delegato del Rettore per l’Internazionalizzazione – è per noi motivo di compiacimento che questo risultato getta il suo sguardo su un tema di grande importanza come l’uguaglianza di genere. Lo sport dovrebbe garantire una disponibilità ed apertura ad approcci paritari per tutti, ma è essenziale progettare attività come quelle previste da Progres che significano uguaglianza di genere, che incoraggiano l’inclusione sociale e le pari opportunità, ambiti in cui il lavoro da fare non è mai finito e va continuamente perseguito. Grande soddisfazione deriva inoltre dal fatto che il risultato viene ottenuto in un ambito di cooperazione internazionale, il che amplia la portata dell’azione dal grande significato umano e sociale”.
Il progetto, cui collaborano anche Norges Fotballforbund, Football Federation of Macedonia di Skopje, Centrul de Dezvoltare Curriculara si Studii de Gen – FILIA, Trek ANSAPTYKSIAKON IPODOMON KE IPIRESION ANONIMI ETERIA, EUSA Institute, prenderà avvio nel 2021 e si concluderà alla fine del 2022.