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Arriva a Reggio Emilia ‘Bike to work’: incentivi economici ai lavoratori che utilizzano la biciclettaAnche a Reggio Emilia sarà possibile essere pagati per andare al lavoro in bicicletta anziché in auto, grazie al progetto “Bike to work”. La giunta comunale ha infatti dato il via libera alle procedure che consentiranno ad aziende ed enti del territorio di aderire a questa innovativa iniziativa di mobilità sostenibile negli spostamenti casa-lavoro e di accedere ai finanziamenti regionali e comunali, che consentono di premiare i lavoratori più virtuosi in tema di sostenibilità. Viene proposta inoltre l’istituzione del mobility manager aziendale, quale figura di riferimento per le azioni di mobilità sostenibile, analogamente a quanto fatto nelle scuole con il mobility manager scolastico.

 

“In questo periodo così difficile per tutti noi, dobbiamo in ogni caso guardare avanti e lavorare anche per gli obiettivi non contingenti, ma con un respiro più ampio – dice l’assessore comunale alla Mobilità sostenibile Carlotta Bonvicini – Questa iniziativa è preziosa e importante, ci permette innanzitutto di creare una rete fra Amministrazione e aziende: la figura del mobility manager, già ampiamente utilizzata ed efficace nel mondo della scuola, sarà un importante riferimento per sviluppare nuovi progetti e nuove sinergie nella gestione delle politiche per la mobilità sostenibile, con la preziosa collaborazione anche dei privati. Inoltre, incentivi economici, come quelli ora definiti, sono qualcosa di concreto e visibile, che possono davvero fare la differenza nelle scelte quotidiane di mobilità dei lavori della nostra città, a beneficio delle persone e dell’ambiente urbano”.

COME FUNZIONA – Le aziende e gli enti locali interessati potranno candidarsi per partecipare al progetto – aderendo all’apposito avviso pubblico che verrà pubblicato dal Comune – per remunerare i propri dipendenti e contribuire a incrementare i benefici ambientali e urbani che la scelta della bicicletta comporta, dalla riduzione del traffico alla riduzione dell’inquinamento, al contenimento dei contagi Covid per chi evita i mezzi pubblici.

I soggetti aderenti dovranno dotarsi di un mobility manager aziendale, così come previsto anche dal Decreto Rilancio, che avrà il compito di pianificare, gestire e promuovere soluzioni ottimali di mobilità sostenibile e che sarà il referente del progetto ‘Bike to work’ sia per i dipendenti che per il Comune di Reggio Emilia.

I lavoratori interessati dovranno registrarsi su un’apposita Applicazione che permette di monitorare e certificare l’utilizzo effettivo della bicicletta e il chilometraggio percorso nel tragitto casa-lavoro per quantificare gli incentivi economici accumulati. I contributi saranno erogati, direttamente al dipendente, nella misura massima di 20 centesimi al chilometro, per un massimo di 50 euro mensili. Per questa prima fase sperimentale, a disposizione vi sono oltre 150mila euro (di cui circa 100mila di fondi regionali per premiare chi sceglie la bicicletta e circa 50mila euro di contributi comunali per la gestione del progetto e dell’applicazione collegata).

AMBIENTE E SALUTE – Il progetto Bike to work rientra tra le iniziative promosse dal Comune di Reggio Emilia per migliorare la qualità dell’aria e delle condizioni di vita in area urbana. Da anni il Comune lavora per promuovere forme di mobilità alternative all’automobile attraverso l’implementazione della rete ciclabile cittadina (estesa su oltre 250 chilometri) e attività di sensibilizzazione sull’importanza della sostenibilità ambientale, nella convinzione che la salute della collettività, la tutela dell’ambiente nonché la salvaguardia del territorio e del paesaggio costituiscano un obiettivo irrinunciabile e inderogabile delle politiche di governo locale. A riguardo la promozione e l’utilizzo sempre più esteso di mezzi a basso impatto ambientale e a ridotto consumo energetico rappresentano un passaggio fondamentale. Sul tema, l’Amministrazione ha appena approvato il progetto Re-clacs per favorire la mobilità sostenibile nei percorsi casa-scuola, riqualificando i fronti scolastici e rendendo quindi più sicuri e “appetibili” per pedoni e ciclisti i tragitti da e per le scuole.