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Un riconoscimento all’Ausl di Reggio per i progetti di miglioramento nella gestione della pandemiaL’Azienda Usl IRCCS di Reggio Emilia è stata premiata tra 40 enti sanitari di tutta Italia insieme ad altre tre realtà sanitarie di Bergamo, Trento e Ancona con il Premio Qualità 2020 – Speciale COVID, di Joint Commission Italian Network. Il riconoscimento è andato ai migliori progetti di miglioramento della performance clinica, organizzativa e di riduzione del rischio legati alla gestione dell’emergenza Coronavirus. Un gruppo di esperti in sistemi sanitari ha effettuato una valutazione tra i progetti inviati da tutta Italia, indicandone quattro come più meritevoli, sotto il profilo dell’innovazione, della replicabilità e dei risultati conseguiti.

La pandemia da COVID 19 ha sollecitato la realizzazione di un piano organizzativo sanitario territoriale in grado di fronteggiare un’incidenza elevata di malattia infettiva come mai si era visto prima, tale da richiedere un’indagine epidemiologica e un’immediata identificazione dei contatti stretti. La giuria ha riconosciuto all’Ausl di Reggio di essere stata in grado di ripensare rapidamente l’intera organizzazione mettendo in campo, con il dilagare dell’epidemia, nuove, diffuse ed efficaci modalità di lavoro.

I software gestionali informatici sono stati implementati per gestire le informazioni anagrafiche e cliniche dei casi e dei contatti a distanza, a causa del lock-down, la sorveglianza dello stato di salute, la prenotazione dei tamponi diagnostici e di controllo, la trasmissione degli esiti e dei certificati di isolamento. Il problema della sorveglianza sul territorio è stato affrontato in maniera sistemica e complessiva, sono state potenziate le interconnessioni tra i Servizi, rese più efficienti le risorse disponibili, aumentata la funzionalità del sistema, migliorata la tempestività degli interventi sulla popolazione. Il contenimento della diffusione dell’infezione, tramite l’isolamento tempestivo e l’identificazione dei casi con sintomi iniziali, era imperativo. Le modalità di lavoro adottate in epoca pre-Covid (es: sorveglianza delle malattie infettive) sono state rivisitate per rispondere a una situazione di crescente gravità sul territorio e in continuo mutamento. Oltre ai processi di lavoro, anche la gestione delle risorse umane è stata ripensata a causa di assenze per malattia e impossibilità di utilizzare gli spazi nelle modalità precedenti per evitare la contiguità fisica.

Il Premio Qualità 2020 è stato indetto per la prima volta nel 2013 con l’obiettivo di contribuire alla diffusione, tra gli attori del sistema sanitario italiano, di una cultura del miglioramento continuo della qualità. Il concorso di quest’anno “Speciale COVID” ha avuto lo scopo di rendere espliciti gli sforzi eccezionali fatti dalle strutture sanitarie nel periodo di Pandemia. Hanno partecipato organizzazioni sanitarie che durante i primi mesi dell’emergenza Coronavirus hanno sviluppato progetti di miglioramento della qualità legati alla gestione della crisi.