Grazie a diversi siti di annunci proponevano in varie province italiane appartamenti in affitto, intascavano i soldi della caparra e poi svanivano nel nulla. In questo modo un cittadino greco, autore materiale delle truffe, con la complicità di un cittadino rumeno, intestatario della postepay dove confluivano i proventi delle truffe, hanno monetizzando fraudolentemente oltre 13.000 euro in soli 20 giorni (i primi 20 giorni dello scorso mese di ottobre) per affitti “fantasma” di appartamenti dislocati in varie province italiane tra cui quella di Reggio Emilia.
A scoprirlo i Carabinieri della stazione di San Polo d’Enza che partendo dalle indagini di un cittadino sampolese, rimasto vittima di una truffa, hanno scoperto un maxi raggiro ai danni di decine di persone rimaste vittime della stessa truffa che li ha visti versare caparre (in genere sui 900 euro) per inesistenti affitti di appartamenti.
Per questo motivo con l’accusa di truffa continuato aggravata i carabinieri della stazione di San Polo d’Enza hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un cittadino greco 26enne residente in provincia di Monza e Brianza, risultato essere l’autore materiale delle truffe. Nei guai anche un compiacente rumeno 28enne residente a Milano denunciato per riciclaggio avendo aperto una carta prepagata postepay dove affluivano i proventi delle truffe.
Per portare avanti la truffa, come accertato dai Carabinieri di San Polo d’Enza che hanno condotto le indagini, il cittadino greco pubblicava su siti di annunci inserzioni trattanti l’affitto di appartamenti in varie province italiane (Prato, Taranto, Milano, Reggio Emilia, Monza e Brianza, Aosta, Asti, Cesena, Sassari, Pordenone, Novara e Latina) per poi intascare i soldi della caparra circa 900 euro a inserzione, non presentandosi all’appuntamento concordato via mail per la definizione contrattuale dell’affitto.
Oltre quindici le vittime identificate dai carabinieri di San Polo d’Enza che potrebbero però costituire la punta di un iceberg di una condotta delittuosa di più ampia portata. I militari sampolesi sono risaliti al truffatore grazie alle movimentazioni del danaro sulla postepay oggetto delle attenzioni investigative intestata al compiacente rumeno.
In particolare attraverso le analisi dei filmati degli ATM dove venivano a volte prelevati i soldi e grazie alle immagini di una sala slot dove il truffatore greco reimpiegava i proventi dedicandosi al gioco i militari sono riusciti a identificare l’uomo a carico del quale sono stati acquisiti incontrovertibili elementi di reità in ordine al reato di truffa continuata ed aggravata per la cui ipotesi è stato quindi denunciato.