Specchio della attività di ricerca e della vita dell’Ateneo emiliano, il n.11/2021 del magazine, il primo del nuovo anno (www.focus.unimore.it), dopo l’esordio nel panorama editoriale, assolutamente apprezzato dentro e fuori dalla comunità accademica registratosi nel corso del 2020, si avvia ora a consolidare il suo ruolo e ad assolvere alla sua funzione – come ricordava alla nascita il Rettore Prof. Carlo Adolfo Porro – “di sviluppo della comunicazione a più livelli che possa andare incontro al “bisogno di dialogo” che attraversa e sollecita il sistema universitario… […] e che, a partire dalle aule e dai dipartimenti, sappia interagire con le diverse sfere sociali, con le realtà istituzionali ed economiche, con i mondi associativi ma anche con cittadine e cittadini che guardano all’Università come riferimento per la dimensione del sapere e la messa a punto di nuovi strumenti e modelli che contribuiscano a migliorare la vita dei singoli e delle comunità”.
Aperto da un editoriale a firma dei Professori Massimo Messori, Delegato per la qualità di Ateneo e coordinatore del Presidio di qualità, e Paolo Silvestri, coordinatore uscente del Nucleo di valutazione di Unimore, che sintetizzano le azioni di Unimore per proseguire e rafforzare ulteriormente il suo percorso di qualità, il numero dà ampio spazio e due assi di ricerca strategici per l’Ateneo: le nuove prospettive del digitale, in particolare in ambito economico, e l’attenzione – sempre più una costante – ai profili climatici, ambientali e di sicurezza.
Il primo argomento affronta il tema della “maturità digitale nelle imprese” con la presentazione dei risultati di un’indagine, coordinata dal Prof. Giovanni Solinas, dal Dipartimento di Economia Marco Biagi e dalla Fondazione Marco Biagi insieme a Unioncamere dell’Emilia-Romagna (link Presentazione standard di PowerPoint (camcom.it), che mette in luce ritardi ed adeguatezza del sistema imprese emiliano-romagnole nella transizione al digitale. Restando al mondo delle imprese vengono, altresì, illustrate le ricerche avviate in ambito DSMI – Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria, che attraverso il Prof. Cristian Secchi del gruppo di ricerca ARSControl, sta attivamente collaborando in partnership con altre realtà accademiche, imprenditoriali e organizzazioni di tutta Europa al Progetto ROSSINI (Robot enhanced sensing, intelligence and actuation to improve job quality in manufacturing) per la realizzazione di una nuova generazione di robot “collaborativi”, efficienti e sicuri (https://www.rossini-project.com).
Le questioni sollevate dallo sviluppo delle tecnologie digitali, non lasciano indifferenti neppure le discipline umanistiche, dove per iniziativa della Prof.ssa Marina Bondi attraverso la “Multimodality and Transmediality Summer School”, si va affermando, anche a livello del corso in Digital Humanities and Digital Communication della Scuola di Dottorato in Scienze Umane, una riflessione che riguarda la “transmedialità”, ovvero la possibilità di diffondere “contenuti” su quante più piattaforme o media possibili, agendo così anche nel plasmare l’opinione pubblica influenzando i dibattiti collettivi (http://www.summerschooldigitalhumanities.unimore.it/digital-communication-and-humanities-2020-lecture-sries-multimodality/videos/).
Altro ambito sempre più centrale nella ricerca di Unimore è quello che attiene alle questioni ambientali e di sicurezza, campi nei quali sta conducendo ricerche di avanguardia come quelle cui collabora il Prof. Alessandro Bigi del Laboratorio Laboratorio Larma (www.larma.unimore.it) che riguardano un progetto internazionale di studio dei fenomeni climatici comparso su Nature Geoscience (https://www.nature.com/ngeo/volumes/14issues/1) col titolo “Biogenic particles formed in the Himalaya as an important source of free tropospheric aerosols”. La pubblicazione riferisce di studi condotti ai piedi della Piramide dell’Himalaya per conoscere l’origine dei gas che in questa valle, con frequenza quasi giornaliera, si trasformano in una grande quantità di nanoparticolato atmosferico e comprendere quando e in quali condizioni meteorologiche avviene la formazione di nuove particelle, che influenzano la qualità dell’ambiente in cui viviamo.
Riflesso di questa attenzione è anche il Progetto We Light (https://www.welight.info/), coordinato dalla Prof.ssa Rita Gamberini del DISMI – Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria, che finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, avvalendosi di un team multidisciplinare comprendente il Centro interdipartimentale En&Tech di Unimore (www.enetech.unimore.it), Mister Smart Innovation, INFN TT-Lab, Enea Cross-Tech e CNR Imamoter, ed aziende come E.S.T.E. S.r.l., Biometrica S.r.l., C.A.T. Progetti S.r.l. e mHealth Technologies S.r.l., vuole proporre soluzioni di abbigliamento sportivo innovativo e sicuro grazie all’impego di tecnologie di sicurezza.
Alle questioni ambientali ed agli obiettivi dell’Agenda 2030 prestano attenzione anche i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO), già alternanza scuola-lavoro, che ispirano le attività messe in campo dal Dipartimento di Giurisprudenza (https://www.giurisprudenza.unimore.it/site/home.html), in collaborazione con il CRID – Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e Vulnerabilità (http://www.crid.unimore.it/site/home.html). Nell’ambito del Progetto di Orientamento di Ateneo (http://www.orientamento.unimore.it/site/home/orientamento-allo-studio-e-tutorato/progetto-orientamento-di-ateneo.html), con il coordinamento della Prof.ssa Maria Cristina Santini, sono stati messi appunto con modalità molto innovative, attività che fanno leva sulle competenze digitali e che possono essere perfettamente inserite nei progetti formativi realizzati dagli Istituti di Istruzione superiore (https://poa.unimore.it/tirocini-formativi/).
Completa le pagine del nuovo numero di FocusUnimore la presentazione della seconda fase di MoreJobs Career Day Unimore, una iniziativa di placement e orientamento al lavoro che nel corso delle giornate di svolgimento (), offrirà a studenti/esse e laureati/e l’opportunità di assistere a workshop e di interagire coi referenti di importanti aziende che partecipano all’iniziativa.