Questa mattina è stato commemorato il generale Luigi Reverberi ed è stata ricordata la battaglia di Nikolajewka, del 26 gennaio 1943, durante la quale il generale, nativo di Cavriago e oggi sepolto a Montecchio, mise in salvo 30mila alpini.
Una celebrazione in tono minore rispetto al passato per le normative in vigore, ma non certo meno sentita dagli Alpini di Reggio, di Cavriago, di Montecchio-Canossa e dai Comuni di Cavriago e Montecchio.
Alla cerimonia hanno partecipato il Vice Sindaco di Cavriago, Matteo Franzoni, la Vice Sindaco di Montecchio Emilia, Roberta Dieci, i comandanti dei Carabinieri di Montecchio e Cavriago e rappresentanti delle associazioni Alpini locali che, dopo l’omaggio innanzi alla sua tomba a Montecchio, hanno reso omaggio innanzi alla casa natale in piazza Zanti e al Monumento dedicato al Generale Reverberi a Cavriago in zona Pianella.
Solo la memoria e il ricordo sempre rinnovato possono vaccinare l’umanità contro il male e contro le guerre, che ancora troppo numerose feriscono il nostro pianeta. Questo è ed è stato il monito che negli anni gli Alpini rinnovano durante la celebrazione del ricordo di quella guerra dal nome così difficile, che sembra così lontana, ma che ferì irrimediabilmente chi partecipò alla Campagna Italiana di Russia del 1943.
Chi era il Generale Reverberi
Figlio del Farmacista di Cavriago Torquato (che era fratello dell’Arciprete di Castellarano, morto in concetto di Santità, Don Giuseppe Reverberi) e della Domenica Balzani, nacque nel nostro paese il 10-9-1892 e morì a Milano il 22-6-1954, dopo una vita dedicata interamente al servizio militare nell’esercito italiano in cui fece una carriere singolare e brillantissima.
Nella guerra del 15-18 ebbe tre medaglie d’argento e si distinse in una azione ardimentosa quando, al comando di un battaglione di Alpini, col grado di Capitano, si apri una breccia sul Monte Grappa penetrando in profondità nel dispositivo avversario e fece prigioniere tutte le truppe che resistevano nella Val Cismon. In quella fortunosa occasione ottenne l’Ordine Militare di Savoia, onorificenza ambita negli alti gradi, cosa inaudita quindi per un giovane Capitano. Ma il suo valore e la sua spericolata genialità strategica rifulsero durante l’ultimo conflitto quando, sul fronte Russo, si meritò la medaglia d’oro.
Il Generale Reverberi legò allora il suo nome e quello della sua divisione Tridentina (di cui era Cappellano colui che fu poi il Padre dei Mutilatini, Don Carlo Gnocchi) alla storica battaglia di Nikolaiewka del 26 gennaio 1943 con la quale si mise in salvo 30.000 alpini asserragliati e pressoché disarmati.