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Botte alla moglie per otto anni: condannato a Reggio Emilia
Foto di Tumisu da Pixabay

Otto anni di vessazioni tra schiaffi, pugni, lesioni e umiliazioni, dato che gli episodi avvenivano spesso davanti ai figli. Ma alla fine la 32enne ha trovato il coraggio di denunciare il marito 35enne. I carabinieri di Reggio Emilia l’avevano arrestato il 23 luglio dell’anno scorso per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni e percosse. Nel giugno scorso la moglie, dopo la denuncia, era stata costretta ad andare via da casa, portando con sé i due figli minori, perché il marito violento, in attesa del processo, aveva ottenuto di scontare gli arresti domiciliari nella casa di famiglia.

Dopo la denuncia l’iter processuale con l’uomo che, riconosciuto colpevole l’11 gennaio scorso, è stato condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione. La sentenza divenuta esecutiva lo scorso 5 febbraio ha visto quindi l’Ufficio Esecuzioni penali della Procura di Reggio Emilia emettere l’ordine di carcerazione che ieri sera è stato eseguito dai carabinieri di via Adua che hanno arrestato l’uomo conducendolo in carcere dove dovrà scontare (detratti i 4 mesi e 4 giorni espiati in regime di detenzione domiciliare) 2 anni, 1 mese e 16 giorni.

Diversi gli episodi di violenza ricostruiti durante le indagini dai carabinieri reggiani. In una occasione, ad esempio, l’uomo rientrato in casa dopo un breve periodo di detenzione, aveva spaccato una porta e picchiato la moglie e una sua amica che in quel momento si trovava lì, il tutto davanti a uno dei due figli. Nel 2019, dopo una serata dove oltretutto aveva abusato di alcolici, aveva costretto la compagna che guidava ad accostare a bordo strada e aveva alzato le mani su di lei, sempre in presenza dei bambini. A giugno del 2020 l’ultimo caso di questa lunga serie di abusi: arrabbiato per alcune considerazioni fatte dalla donna, dopo averla più volte minacciata di morte, l’ha colpita con schiaffi e pugni causandole varie lesioni e facendole quasi perdere l’udito. Ormai stremata, costretta ad allontanarsi da casa, la vittima si era rivolta ai militari reggiani che quindi hanno arrestato l’uomo ora finito in carcere a seguito della condanna.