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Al posto della consolle musicale venduta online spedisce vestito per bambole: denunciato dai Carabinieri di ReggioloHa acquistato online una console musicale che ha pagato 628 euro ma nel pacco speditole dal venditore, che gli ha comportato un ulteriore esborso di 55 euro quali le spese di spedizione, anziché ritrovarsi la consolle musicale acquistata si è vista recapitarsi un vestito per bambole. Grazie ad un’inserzione esca e una carta prepagata dove ricevere i soldi, un 24enne abitante ad Empoli si è insidiato nei siti di compravendita più cliccati piazzando annunci trattanti la vendita di accessori di una consolle musicale che commercializzava a 628 euro. Le trattative correvano via mail e sull’applicativo WhatsApp e quando sulla carta prepagata veniva accreditato il corrispettivo dovuto, alla vendita non corrispondeva la spedizione di quanto acquistato ma abiti per bambole di poco valore. Quando l’acquirente si avvedeva dell’errore di spedizione l’astuto truffatore spariva nel nulla.

Un vero e proprio boss del raggiro il 24enne scoperto dai carabinieri della stazione di Reggiolo che l’hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia per il reato di truffa. La vittima, una 45enne reggiolese, con l’intento di acquistare una consolle musicale, ha risposto ad un’inserzione su un sito di annunci. Ha effettuato il pagamento come richiesto dal venditore per poi scoprire, all’arrivo del corriere e dopo aver pagato ulteriori 55 euro per la spedizione, che all’interno del pacco c’era un vestito per bambole. Nell’intento di segnalare l’errore di spedizione cercava di contattare il venditore senza riuscirci essendo lo stesso nel frattempo resosi irreperibile, quindi la denuncia ai carabinieri, che dopo una serie di riscontri tra la mail, l’utenza telefonica associata all’inserzione esca e la carta prepagata dove erano confluiti i soldi, catalizzavano le attenzioni investigative sull’odierno indagato nei cui confronti venivano acquisiti una serie di incontrovertibili elementi di responsabilità per il reato di truffa per la cui ipotesi di reato veniva quindi denunciato. Per la 45enne reggiana la possibilità ora di essere risarcita in sede penale a conclusione dell’iter processuale, mentre per il truffatore empolese la consapevolezza di aver l’attenzione rivolta nei suoi confronti dai Carabinieri che intendo far luce sull’eventuale giro d’affari truffaldino dell’uomo che potrebbe aver raggirato numerose altre persone in tutt’Italia.