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ROMA (ITALPRESS) – Nel quarto trimestre del 2020 l’attività economica nell’area dell’euro è diminuita meno del previsto ma il recupero dei ritmi produttivi è previsto a partire dal secondo trimestre del 2021. E’ quanto emerge dall’Outlook economico dell’Eurozona, diffuso da Istat, Istituto Economico dell’Università di Monaco e Istituto Economico Svizzero.
All’inizio dell’anno l’inflazione è aumentata, risentendo dell’incremento dei prezzi dell’energia e del venir meno della misura di riduzione delle aliquote Iva applicata in Germania nel secondo semestre 2020. I prezzi al consumo sono previsti in aumento nel corso del 2021.
Il quadro macroeconomico è caratterizzato da una elevata incertezza che accompagna sia l’evoluzione della pandemia e la velocità della campagna di vaccinazione, sia i tempi di realizzazione del programma Next Generation EU.
Nel quarto trimestre 2020, il Pil dell’area dell’euro è diminuito meno del previsto (-0,7%), mentre la caduta dell’attività economica nel 2020 si è attestata al 6,6%. La seconda ondata dei contagi registrata in autunno ha indotto i governi nazionali all’adozione di ulteriori misure di distanziamento sociale la cui intensità è stata comunque eterogenea tra paesi. Gli effetti negativi hanno riguardato prevalentemente le attività dei servizi mentre l’impatto sull’industria è stato più lieve, attenuando quindi la caduta del Pil.
Il quadro delle previsioni è soggetto a un’elevata incertezza determinata dalla ripresa dei contagi in molti paesi europei. Da un lato le campagne vaccinali sembrano procedere più lentamente del previsto accompagnate da una costante difficoltà nel reperimento delle dosi. Dall’altro, l’inizio dell’utilizzo dei fondi del piano Next Generation EU, dovrebbe sostenere la ripresa nell’area euro a partire dal terzo trimestre del 2021. Inoltre, i segnali di ripresa dell’economia statunitense e cinese costituiscono uno stimolo per la crescita globale. I rischi al ribasso sono legati alla terza ondata di contagi e al possibile prolungamento delle misure di contenimento che ritarderebbero la ripresa economica.
(ITALPRESS).