L’attenta attività di monitoraggio sugli assuntori di sostanze stupefacenti, che a Reggio Emilia stanno svolgendo i carabinieri della sezione operativa della locale Compagnia e del nucleo operativo di Castelnovo Monti, ha spinto i militari sino in Val d’Enza catalizzando le attenzioni su di un imprenditore 39enne campeginese. L’uomo, fermato nel pomeriggio di ieri, è stato trovato in possesso della somma di oltre 10.000 euro custodita nel marsupio di cui non sapeva fornire giustificazione. La successiva perquisizione eseguita nell’abitazione, sull’autovettura e sul posto di lavoro, ha portato i carabinieri a rinvenire ulteriori 20.000 euro, una ventina di grammi di cocaina in parte suddivisi in dosi, materiale per il confezionamento, un bilancino di precisione e appunti contabili afferenti l’illecita attività con tanto di importi associati a nomi.
Per questi motivi, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, i carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Reggio Emilia e del nucleo operativo di Castelnovo Monti hanno tratto in arresto l’imprenditore napoletano residente Campegine, ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana.
L’origine dei fatti poco dopo le 14.00 di ieri, quando l’uomo è stato fermato in via Vittorio Veneto a Campegine, nei pressi della sua abitazione, dopo essere stato notato prelevare un involucro da sotto il sedile dell’auto e riporlo nel marsupio. Involucro risultato essere costituito da danaro per oltre 10.000 euro il cui esatto ammontare non veniva indicato nemmeno dal diretto interessato. La perquisizione eseguita presso la sua abitazione ha portato a rinvenire, all’interno di un contenitore in plastica riposto nel frigorifero, 5 dosi di cocaina del peso di 3 grammi circa. In un cassetto della cucina veniva rinvenuta una busta con un migliaio di euro e appunti contabili ricondotti all’illecita attività, mentre nel mobile sotto il lavandino veniva rinvenuta una busta di plastica con ritagli circolari di cellophane utilizzata per le dosi. Nell’auto dell’uomo venivano rinvenute le chiavi di un magazzino presso il suo posto di lavoro, dove i militari si recavano rinvenendo – anche su indicazione dello stesso 39enne a quel punto mostratosi collaborativo – un involucro contenete un sasso di cocaina del peso di 16 grammi, un bilancino di precisione e oltre 20.000 euro in contanti.
Alla luce delle risultanze dell’attività, l’uomo è stato dichiarato in arresto con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, e ristretto al termine delle formalità di rito a diposizione della Procura reggiana. Nella mattinata odierno salo stesso comparirà davanti al tribunale di Reggio Emilia per rispondere elle accuse a lui contestate.