La Giunta comunale ha approvato la convenzione tra il Comune di Reggio Emilia e l’Azienda sanitaria locale di Reggio Emilia per l’inserimento di attività di supporto alla campagna vaccinale contro il Coronavirus nel Catalogo Puc, i progetti utili alla collettività che possono essere svolti dai beneficiari del Reddito di cittadinanza nel comune di residenza, con l’obiettivo di impegnarli in piccoli lavori a beneficio di tutta la comunità. I beneficiari saranno coinvolti nelle attività di supporto previste per la realizzazione del piano di vaccinazione presso i padiglioni delle Fiere di via Filangeri, tra cui accoglienza e orientamento dell’utenza, mansioni di supporto amministrativo e sorveglianza degli spazi.
“Tramite il catalogo comunale dei Progetti utili alla collettività – dice l’assessore a partecipazione e Volontariato Lanfranco de Franco – mettiamo a disposizione alcuni percettori di reddito di cittadinanza reggiani a supporto di Ausl per le attività di vaccinazione. La vaccinazione di massa è ad oggi il principale strumento di lotta al Covid, quindi è fondamentale mettere in campo ogni sforzo possibile per aiutare la nostra sanità a gestire questa fase. Continua l’azione del Comune di Reggio Emilia per la piena applicazione delle misure previste con il Reddito di cittadinanza, di cui il catalogo dei Puc è un pezzo centrale”.
In questa prima fase saranno selezionati 8 beneficiari che saranno impegnati da maggio a dicembre 2021 in diverse attività, tra cui: l’attuazione delle norme igienico-sanitarie, la misurazione della temperatura corporea all’ingresso e la gestione delle file, l’accompagnamento ai box vaccinali, la sorveglianza delle aree dei parcheggi a fini deterrenti nei confronti di comportamenti illeciti, la collaborazione con le figure amministrative per fotocopie e distribuzione di materiali, la collaborazione con i professionisti per mantenere l’ordine ed il decoro della struttura.
Le diverse attività saranno appunto assegnate ai beneficiari prevedendo una coerenza tra le caratteristiche dei progetti e le competenze del beneficiario, nonché gli interessi e le propensioni emerse durante i colloqui di selezione. I beneficiari saranno impegnati per due turni settimanali di sei ore e per un turno settimanale da quattro ore: nella prima fase i cittadini saranno affiancati al personale dipendente dell’Ausl fino alla verifica del raggiungimento dell’autonomia.