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Vincenzo Colla (Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.C.G. – Autore: Ballardini Pietro)

Ogni anno, in Emilia-Romagna, eroga servizi legati al mondo del lavoro a circa 200mila utenti, di cui tra 6 e 9 mila sono portatori di disabilità. E nel solo 2020, sono stati supportate 23mila persone in attuazione delle norme sul Reddito di Cittadinanza

È l’Agenzia regionale per il lavoro, i cui ambiti di attività sono contenuti nel Piano 2021 dell’Agenzia che è approdato nella Commissione dell’Assemblea Legislativa, dopo l’approvazione da parte della Giunta, guidata dal presidente Stefano Bonaccini, e un ampio confronto con le parti sociali.

Così a cinque anni dalla nascita dell’Agenzia, viale Aldo Moro potenzia e rafforza la struttura per supportare gli emiliano-romagnoli nella ricerca di una occupazione, o accrescere il livello di preparazione professionale, in un mercato del lavoro fortemente mutato rispetto al passato e che risente degli effetti negativi provati dalla pandemia.

Diversi agli ambiti di attività contenuti nel Piano 2021 dell’Agenzia. Tra questi, l’impegno ad affrontare le situazioni di crisi del mercato del lavoro e spingere l’acceleratore per la ripartenza. La determinazione a rimuovere gli ostacoli per realizzare un’occupazione di qualità, anche riducendo il divario di genere. Lo sforzo per supportare maggiormente la transizione scuola-lavoro e l’inclusione socio-lavorativa. E, non da ultimo, l’impegno ad assicurare il rispetto delle norme in ogni campo lavorativo con un’azione congiunta delle istituzioni e dei soggetti competenti.

Il Piano si concretizza nelle attività che vedranno l’Agenzia ampliare il perimetro del proprio intervento, assumendo a riferimento il territorio e la comunità sociale ed economica. Punto fermo resta l’erogazione dei servizi istituzionali previsti, anche migliorandone la qualità e la diffusione. Azioni rese possibili dallo sviluppo e qualificazione della propria struttura in contesto di un mercato del lavoro indebolito anche dalla crisi sanitaria.

“Quella che si profila è quindi una Agenzia di comunità, che individua e attiva reti territoriali con cui collabora per trasformare le attuali situazioni di crisi in azioni per la ripartenza– afferma l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Lavoro e Formazione professionale, Vincenzo Colla-. La prospettiva è quella di un’uscita dalla situazione attuale non ponendo solo rimedi agli effetti della pandemia, ma trasformando questa crisi senza precedenti in occasione per ripensare il lavoro, promuovendone la qualità. È in questo quadro che si colloca il Piano 2021 che vedrà l’Agenzia svolgere, a fianco della propria importante funzione di strumento utile a favorire l’occupazione delle singole persone, il ruolo di soggetto che promuove l’occupazione di qualità, anche attraverso la transizione digitale ed economica prevista dal Next Generation EU”.

Inoltre, aggiunge Colla, “quella che è attiva oggi nel territorio regionale è un’Agenzia solida, diffusa e integrata, in grado di costituire una risorsa per un territorio dove alle debolezze già presenti, la pandemia ha aggiunto nuove difficoltà per superare le quali è necessario un approccio sistemico, che miri a rimuovere in modo sinergico gli ostacoli a una occupazione di qualità anche per le donne”.

 

L’Agenzia per il lavoro

L’Agenzia è stata istituita dalla Regione nel 2015 per assicurare il maggior grado di efficienza nella gestione sull’intero territorio dell’Emilia-Romagna delle funzioni amministrative di elevata complessità in materia di servizi per il lavoro.

La struttura conta oggi circa 600 dipendenti che arriveranno, anche grazie alla stagione concorsuale per assumere nuovo personale avviata lo scorso anno da viale Aldo Moro, a 938 unità con una presenza di personale laureato che rappresenta più del 60% del totale degli addetti. Lo scorso anno sono stati erogati in tutta Emilia-Romagna servizi a circa 200 mila utenti. Nel 2020 inoltre più di 23mila persone sono state prese in carico in attuazione delle norme sul Reddito di Cittadinanza. Ai Servizi di Collocamento mirato si rivolgono annualmente tra le 6 e 9 mila persone con disabilità.

Suddivisa in 38 Centri per l’Impiego (uno per ogni distretto sociosanitario, alcuni dei quali articolati a loro volta in sedi decentrate) e 9 uffici per il Collocamento mirato rivolto ai lavoratori fragili/disabili (uno per ogni provincia emiliano-romagnola e per la Città Metropolitana di Bologna), l’Agenzia si avvale della collaborazione di 85 soggetti accreditati al lavoro, presenti con 500 sedi in tutto il territorio regionale.

La situazione in Emilia-Romagna, a fine 2020, evidenziava un tasso di occupazione femminile pari al 62,1% (quello maschile era pari al 74,7%, con un divario di 12,6 punti percentuali) e di disoccupazione femminile pari al 7,1% (quello maschile era pari al 5,2). Osservando le condizioni di genere, è il tasso di inattività che consente di rilevare il fenomeno delle persone “scoraggiate”. Nel periodo che va dal 2015 al 2020, mediamente, il tasso di inattività delle donne ha registrato valori che stanno tra il 33,3% e il 34,3%, vale a dire che stabilmente è inattivo un terzo della componente femminile del mercato del lavoro, a fronte di un dato che vede il valore della componente maschile oscillare tra il 19,5 e il 20,8.

 

I Centri per l’Impiego

Rispetto all’utenza, i Centri per l’impiego (Cpl) sono in grado di assicurare modalità diverse di attività, in funzione delle caratteristiche delle persone. Sono tra 15 e 20 mila le persone che negli ultimi tre anni sono state destinatarie di un’attività volta a rilevarne le condizioni di fragilità e attuare, quando opportuno, misure integrate.
L’Agenzia realizza i propri servizi in collaborazione con numerosi attori coinvolti nell’attuazione di prestazioni e misure per il lavoro. Le strutture territoriali dell’Agenzia hanno relazioni stabili con le Amministrazioni comunali, le Asl e gli uffici di Piano in tutti i distretti sociosanitari regionali, per l’attuazione della LR 14 del 2015 e degli interventi rivolti a persone con disabilità.