Una delegazione di sanitari dell’Ospedale Magati di Scandiano tra cui il direttore dell’ospedale Cristina Incerti Medici, diversi medici, infermieri e operatori socio sanitari che hanno operato nei reparti COVID, è stata ricevuta da Papa Francesco in udienza comune in Vaticano in Piazza San Pietro. Il Santo Padre si è soffermato a parlare con loro ringraziandoli uno ad uno calorosamente per l’operato e i sacrifici fatti durante i mesi difficili della pandemia. E loro, gli operatori, si sono commossi ripensando ai lunghi giorni vissuti in corsia.
“L’idea – spiega la coordinatrice infermieristica dei reparti Covid di Scandiano, Flavia Bencivenni – è nata nell’ambito di uno dei tanti confronti di gruppo con don Giuliano Guidetti, parroco di Salvaterra, Casalgrande e Dinazzano, che ha seguito gli operatori e i pazienti ricoverati nei reparti Covid dalla seconda ondata. In un momento di sconforto, nel pieno dell’ondata pandemica fra di noi pensavamo a organizzare qualcosa per sollevare il morale di noi tutti ed è venuta l’idea di andare a trovare il Papa che molti di noi, anche non praticanti, hanno sentito vicino durante quei mesi terribili, con le sue parole e il suo invito molto umano a stare uniti. Così don Giuliano ha iniziato a scrivere mail su mail al Vaticano chiedendo di riceverci. Ne ha scritte una trentina finchè la sua perseveranza lo ha premiato e ci hanno dato l’appuntamento”.
Don Giuliano, a detta di tutti in corsia, è stato un punto di riferimento, una spalla, una presenza importante e un conforto per gli operatori dimostrando tanta vicinanza psicologica e concreta. In molti ricordano come durante il lockdown tenesse informati i parrocchiani su ciò che accadeva in ospedale, su quanto gli operatori si prodigassero e sull’importanza di sostenerli anche con gesti simbolici. Tante le torte inviate dai cittadini all’ospedale per alleviare gli sfiancanti turni di lavoro.
E’ stato proprio don Giuliano a proporre agli operatori di fare tre regali a Papa Francesco – riferisce la dottoressa Incerti Medici -. “Così abbiamo offerto al Papa la nostra benedizione di gruppo, un camice con le nostre firme per entrare in reparto nel caso volesse farci visita e una punta di Parmigiano Reggiano per ricordargli da dove veniamo. Bergoglio ha accettato di buon grado, ed è stato un momento emozionante, indimenticabile. Per noi tutti un incontro di grande valore ricordando le fatiche degli ultimi anni”.
Così è stato: Papa Francesco ha ascoltato don Giuliano, ha chinato il capo e tutti gli operatori sanitari insieme lo hanno benedetto.