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Distretti industriali Emilia Romagna: nel primo semestre 2022 export in crescita dell’11,4%Nel primo semestre del 2022 i distretti dell’Emilia-Romagna hanno sfiorato i 10,5 miliardi di euro di esportazioni facendo segnare crescite tendenziali a doppia cifra: +11,4% sul 2021 e +16,9% sul 2019.

Risultano in crescita i distretti del Sistema Casa (+20,9%), dell’Agroalimentare (+13,6%) e della Meccanica (+6,6%). In aumento anche l’export dei distretti del Sistema Moda (+10,5%), anche se restano attardati rispetto ai livelli pre-pandemici (-7,6%).

Questo, in estrema sintesi, quanto emerge dal Monitor dei Distretti Industriali dell’Emilia-Romagna, a cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.

“L’Emilia-Romagna è una regione estremamente dinamica che sa reagire ai contesti di difficoltà, come testimoniano i dati dell’export distrettuale nei primi sei mesi di quest’anno, ad ulteriore riscontro della qualità delle produzioni regionali – sottolinea Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo -. In questo momento le imprese si trovano però a dover fronteggiare costi e incertezze inattese innescate dai rincari energetici: come prima banca italiana riteniamo doveroso sostenerne con misure anche straordinarie le esigenze di liquidità e al contempo continuare a stimolare gli investimenti strategici, a partire da quelli per le energie rinnovabili, la diversificazione delle fonti e l’indipendenza energetica. Per questo abbiamo stanziato nel corso dell’anno un plafond di 22 miliardi di euro, di cui 12 destinati a fronteggiare appunto i rincari dell’energia e favorire la riqualificazione energetica, quale impegno a contribuire attivamente alla ripresa economica locale e nazionale, in stretta correlazione con gli obiettivi del PNRR”.

Le Piastrelle di Sassuolo hanno conseguito la performance migliore in valore tra i distretti dell’Emilia-Romagna, superando di 422 milioni di euro l’export dei primi sei mesi 2021. Il distretto ha superato quota 2,4 miliardi di euro di export a prezzi correnti segnando il massimo storico nel primo semestre dell’anno. Il dato non rivela ancora gli impatti del conflitto russo-ucraino sulla produzione del distretto per l’interruzione delle forniture di argilla dall’Ucraina, anche se una parte dell’incremento in valore incorpora gli effetti del rialzo dei prezzi delle materie prime e dei prodotti energetici che si è accentuato dalla fine di febbraio e che ha portato le imprese del settore a rivedere i propri listini. Le Piastrelle realizzano i maggiori incrementi in Germania, Francia e Stati Uniti, che rappresentano anche i tre mercati di maggior peso delle vendite con una quota pari a oltre il 40% del totale.
Sempre tra i distretti del Sistema Casa, risulta buona anche la crescita dei Mobili imbottiti di Forlì (+29 milioni, pari a +16,3%), per il quale i mercati che hanno contribuito maggiormente alla crescita sono Francia, Stati Uniti, Belgio e Cina.

Tra i distretti della meccanica, si evidenzia la Meccatronica di Reggio Emilia (+292 milioni di euro, pari a +14,2%) grazie al traino di Stati Uniti e Germania: anche questo distretto ha raggiunto il massimo storico nel primo semestre, con un export che ha superato i 2,2 miliardi di euro. Crescita rilevante anche per Macchine Agricole di Reggio Emilia e Modena (+22 milioni, +7,1%) e Ciclomotori di Bologna (+22 milioni, +5,5%).

In aumento anche le esportazioni delle Macchine per il legno di Rimini (+10 milioni, pari a +4,2%) e delle Macchine per l’imballaggio di Bologna (+8 milioni di euro, +0,7%). Quest’ultimo distretto, nonostante sia riuscito a superare leggermente i livelli del 1° semestre 2021 non è ancora riuscito a recuperare i livelli pre-pandemici (-4,3%), così come è accaduto anche per la Food Machinery di Parma (-3,2%), e le Macchine utensili di Piacenza (-32,4%).

Il distretto agro-alimentare che ha conseguito la maggior crescita in valore è l’Alimentare di Parma che chiude il semestre con un aumento di 154 milioni di euro, pari a +26,7%, ottenuto grazie al comparto della pasta e dei prodotti da forno e alle vendite in Germania e Francia, paesi che acquistano oltre il 40% delle vendite estere del distretto. Il Lattiero-caseario Parmense ha registrato un aumento delle esportazioni (+16,1%) e si colloca anche ampiamente sopra i livelli dei primi sei mesi 2019 (+32,7%).

Tutti in crescita anche i distretti dei salumi: Salumi di Reggio Emilia +49,9%, Salumi del modenese +22,8%, Salumi di Parma +8%.

L’Ortofrutta romagnola (-3,6%) ha segnato riduzioni in Germania, suo mercato di sbocco principale con un peso di oltre un terzo sul totale; il Lattiero caseario di Reggio-Emilia (-25,7%) è penalizzato dal drastico calo delle vendite nel Regno Unito, in Germania e in Francia.

Nel Sistema Moda in evidenza soprattutto la Maglieria e abbigliamento di Carpi (+7,9%), che ha segnato incrementi in Spagna, Francia e Irlanda e anche negli Stati Uniti, recuperando e superando i livelli di export pre-pandemici (+19,2%).

L’Abbigliamento di Rimini (+16,8%), grazie alle vendite in Grecia, Polonia Stati Uniti e Regno Unito, è riuscito ad annullare l’effetto negativo del calo delle esportazioni verso la Russia (-42,4%), mercato che costituiva fino a prima del conflitto lo sbocco principale dei prodotti del distretto; tuttavia risulta ancora sotto il livello pre-pandemico (-23,2%). Anche il distretto delle Calzature di San Mauro Pascoli ha mostrato un miglioramento (+5,7%), sostenuto dalla crescita negli Stati Uniti e nel Regno Unito, che hanno compensato le perdite subite nel mercato russo (-30,8%).

Le esportazioni dei poli tecnologici sono aumentate di 114 milioni di euro (+18,2%). La crescita riguarda tutti i poli dell’Emilia-Romagna. Le esportazioni sono aumentate di 54 milioni di euro per il Polo ICT dell’Emilia-Romagna (+19,1%), il Biomedicale di Bologna ha registrato un incremento di 30 milioni di euro (+20%), il Biomedicale di Mirandola ha fatto segnare una crescita di 31 milioni di euro (+15,5%).

Nel complesso gli Stati Uniti sono il primo paese per crescita in valore (+188 milioni di euro), ma considerando le aree geografiche sono i paesi europei occidentali a confermarsi i principali mercati di sbocco in grado di trainare l’export (+523 milioni di euro). Si registra una forte dinamicità anche in Europa centro orientale, America Latina, Medio Oriente e Asia centrale. I paesi protagonisti dei cali principali, invece, sono Cina (-73 milioni di euro) e Russia (-44 milioni di euro).