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Assistenza medica negli istituti penitenziari, c’è l’intesa fra Regione e sindacati di Medicina generale
Copyright immagine: Regione Emilia Romagna A.I.U.S.G. – Autore: Liviana Banzi

Raggiunto l’accordo tra Regione Emilia-Romagna e Organizzazioni sindacali della Medicina generale per l’assistenza negli istituti penitenziari: obiettivo comune, su cui l’assessorato alle Politiche per la salute e i sindacati hanno lavorato insieme attraverso un confronto costruttivo, è quello di continuare a garantire la miglior presa in carico dei detenuti e delle detenute e la copertura dei turni dei professionisti, in un momento in cui anche le carceri scontano la difficoltà della carenza di medici.

L’intesa, sottoscritta tra la direzione generale Cura della Persona, Salute, Welfare e Fimmg, Snami e Smi, mette in campo due strumenti: il conferimento di incarichi che prevedono diverse tipologie di orari settimanali, da 12 a 38, e il riconoscimento di un incentivo orario addizionale.

“Un accordo importante- evidenzia l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – perché ha l’obiettivo di continuare ad assicurare, come le stesse Linee guida regionali del 2019 indicano, non solo l’assistenza sanitaria, ma anche interventi di promozione della salute all’interno del sistema penitenziario. C’era la necessità di procedere con la massima celerità possibile per garantire, oltre al giusto riconoscimento economico dei professionisti, la copertura dei turni e la migliore presa in carico delle detenute e dei detenuti. Lo abbiamo fatto lavorando in modo efficace e costruttivo con i sindacati della Medicina generale, che ringrazio”.

L’intesa, che entra in vigore da oggi, riguarda dunque i medici convenzionati operanti nelle strutture penitenziarie che, come stabilito dall’Accordo collettivo nazionale, garantiscono le attività di prevenzione, promozione della salute, diagnosi e cura previste dai Livelli Essenziali di Assistenza di tutta la popolazione detenuta, oltre che quelle certificative e di relazione istituzionale con l’autorità giudiziaria.

In considerazione dell’aumento dello sforzo richiesto e come riconoscimento dell’impegno profuso e delle attività da sviluppare all’interno delle carceri, ai medici in servizio presso la medicina penitenziaria viene riconosciuto un incentivo orario addizionale, in relazione allo svolgimento di una serie di attività aggiuntive – tra cui partecipazione a campagne vaccinali definite dalla Regione e campagne di promozione di corretti stili di vita – e per le ore di straordinario prestate (per un numero massimo di ore definite in base al monte orario settimanale previsto dall’incarico).

Infine, si stabilisce che le Aziende Usl hanno la possibilità di negoziare e stipulare accordi integrativi aziendali per riconoscimenti economici ulteriori, sulla base della differente complessità organizzativa dei relativi istituti penitenziari – come ad esempio la presenza del 41 bis – e del differente ruolo dei medici coinvolti.