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Verifiche nelle autoscuole reggiane sui corsi di recupero punti e il rilascio del C.Q.C.Nell’ambito dei controlli presso le autoscuole, tendenti a verificare le corrette modalità di svolgimento dei corsi di recupero punti e rilascio e mantenimento del C.Q.C., il certificato necessario per i conducenti professionali che trasportano merci e passeggeri, la Polizia Stradale di Reggio Emilia, grazie ad una puntuale attività investigativa, ha potuto accertare presso un’autoscuola del territorio di Casalgrande una serie di gravi irregolarità  nella conduzione dei corsi per il rilascio e il mantenimento del Certificato di Qualificazione del Conducente.

Dopo una indagine approfondita è emerso che l’autoscuola ha irregolarmente redatto in anticipo i registri firma dei candidati, violando così i requisiti normativi fondamentali di certificazione. Questa pratica non solo compromette la validità del processo di formazione, ma mina la fiducia dei partecipanti e degli enti competenti.

Inoltre è stato scoperto che l’Autoscuola pianificava in anticipo le giornate di assenza dei candidati senza considerare il programma ufficiale delle lezioni. Questa pratica, unita alla decisione di accorciare la durata delle lezioni, ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo alla qualità dell’istruzione fornita. La Squadra di polizia giudiziaria della Polizia Stradale di Reggio Emilia segnalava il tutto alla Motorizzazione competente, la quale, quindi, decideva di sospendere l’attività dell’autoscuola per un periodo di 70 giorni.

Tramite questi mirati controlli, l’interesse della Polizia Stradale è quello di garantire che la formazione dei conducenti sia condotta secondo i più elevati standard di qualità e conformità. La “Sicurezza Stradale” e l’adeguata formazione dei conducenti professionali, infatti, sono fondamentali per il benessere di tutti gli utenti della strada.

Inoltre, i controlli sono stati estesi anche agli esercizi pubblici legati al commercio dei veicoli “on line” e alle officine di riparazione nel territorio della provincia, accertando che in due casi le rivendite “on line” hanno agito in violazione delle normative stabilite per l’attività di commercio dei veicoli e contravvenzionate per non avere utilizzato il registro dei veicoli aspetto essenziale per garantire la tracciabilità e la legalità delle transazioni commerciali con una sanzione amministrativa di € 308,00 e segnalazione all’ufficio commercio del Comune.

Mentre in un altro caso un’officina ha trascurato di comunicare alla camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura le quantità e le caratteristiche qualitative dei rifiuti pericolosi prodotti nel corso dell’anno, che è requisito legale per monitorare e tracciare la gestione corretta dei rifiuti prodotti durante le attività lavorative, la stessa è stata, quindi, sanzionata con sanzione amministrativa pari a € 3.333,33

Controlli analoghi proseguiranno nel corso dei prossimi mesi.