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Importante aumento in Emilia-Romagna del numero degli interventi di chirurgia dell’epilessia a partire dal 2018, quando la Regione ha deliberato l’istituzione di un Hub integrato su due sedi per il trattamento chirurgico della malattia, nato sulla base delle evidenze di efficacia della chirurgia dell’epilessia pubblicate dalla letteratura internazionale.

Concepito con l’obiettivo di potenziare la rete regionale dedicata alle persone con epilessia e rendere più efficiente il percorso chirurgico grazie al modello “Hub and Spoke”, l’Hub integrato lavora su due sedi: l’Irccs delle Scienze Neurologiche di Bologna, presso l’ospedale Bellaria, e il dipartimento integrato di Neuroscienze dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, all’ospedale di Baggiovara. A supporto dell’Hub la rete regionale Spoke di riferimento, costituita dalle unità operative di Neurologia per l’epilessia in età adulta e dalle unità operative di Neuropsichiatria dell’infanzia e adolescenza e di pediatria per l’epilessia in età evolutiva.

I due centri insieme, tra il 2018 e il 2022, hanno effettuato 120 interventi (62 a Modena e 58 a Bologna) numero rilevante se si considera che in tutta Italia – secondo i dati diffusi dalla Lega Italiana contro l’Epilessia – sono circa 300 all’anno.

Il percorso chirurgico dell’epilessia viene illustrato oggi nella città felsinea, in viale Aldo Moro, in occasione del convegno “La chirurgia dell’epilessia in Regione Emilia-Romagna”. L’incontro, al quale partecipano gli specialisti delle due sedi dell’Hub e numerosi esperti del settore,ha due obiettivi: informare tutti i professionisti coinvolti nella gestione delle persone con epilessia sui percorsi diagnostici e terapeutici sviluppati in questi anni, e promuovere la ricerca clinica neurologica e neurochirurgica sul trattamento chirurgico dell’epilessia, favorendo al tempo stesso l’integrazione tra l’Hub e gli Spoke, cioè le unità operative di Neurologia e le unità operative di Neuropsichiatria dell’infanzia e adolescenza e di pediatria per l’epilessia in età evolutiva.

“I risultati che abbiamo raggiunto in così poco tempo- commenta l’assessore regionale alla Politiche per la salute, Raffele Donini- indicano che la decisione presa qualche anno fa di potenziare la rete regionale dedicata alle persone con epilessia con la costituzione di un hub regionale integrato su due sedi andava nella direzione giusta. Presso il nostro hub i pazienti trovano una risposta di elevata professionalità e all’avanguardia nel panorama nazionale. Aver incrementato in così poco tempo gli interventi chirurgici effettuati significa aver aumentato le possibilità per queste persone, che spesso vivono una condizione invalidante, di avere una migliore qualità della vita e recuperare l’autonomia personale”.

“L’indagine diagnostica permette di ottenere molteplici e preziose informazioni sul singolo paziente- spiega il professor Stefano Meletti, direttore della Neurologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena- che ci consentono di scegliere la terapia più efficace in base alla lesione encefalica da cui derivano le crisi epilettiche. La nascita del centro hub- prosegue Meletti-mira a concentrare la casistica operatoria in due centri qualificati che costituiscono, rispettivamente, i centri di riferimento delle rispettive Aree Vaste di competenza”.

“L’intervento- precisa il professor Giacomo Pavesi, direttore della Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena- consiste nell’insieme delle procedure di localizzazione e rimozione delle regioni della corteccia cerebrale da cui originano le crisi epilettiche. Si tratta di pazienti con epilessie che solitamente non rispondono in maniera adeguata al trattamento con ifarmaci e per i quali la rimozione chirurgica della zona epilettogena può portare ad un significativo miglioramento della qualità della vita e al completo controllo delle crisi”.

“Da quando è iniziato il nuovo progetto- commenta Roberto Michelucci, direttore Neurologia Ospedale Bellaria IRCCS ISNB Azienda Usl di Bologna – l’Hub di Bologna ha registrato un netto incremento dei pazienti operati con percentuali di successo (inteso come libertà da crisi) in oltre l’80% dei casi, in linea con i principali centri di chirurgia dell’epilessia europei. Inoltre nell’ultimo anno è stata inaugurata a Bologna, grazie al finanziamento regionale e ai Neurofisiologici specificamente formati, l’attività di Stereoelettroencefalografia (SEEG) che consente di individuare l’area epilettogena mediante la registrazione di crisi anche in casi in cui l’EEG di superficie non è risolutivo”.

“Nonostante le difficoltà legate alla pandemia, il programma di Chirurgia dell’Epilessia ha continuato a svilupparsi – precisa Matteo Martinoni, Neurochirurgo IRCCS ISNB-. Infatti oltre alle consolidate tecniche craniotomiche e di stimolazione vagale, dal 2022 è iniziata presso l’IRCCS l’attività di diagnostica invasiva (SEEG) mediante impianto di elettrodi intracerebrali, con la possibilità di effettuare termocoagulazioni cerebrali in radiofrequenza. Tale metodica è ora possibile grazie alla acquisizione con fondi regionali di un robot ed una TAC intraoperatoria. Tali avanzamenti tecnologici uniti alla costante formazione di personale specializzato rendono il Centro di chirurgia dell’epilessia dell’IRCCS ISNB all’avanguardia in campo italiano e internazionale con la possibilità di fornire una risposta completa al problema della epilessia farmacoresistente”.