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Sono 36 i progetti che saranno avviati in 11 Paesi africani e in Libano da organizzazioni non governative e di volontariato, enti locali, onlus dell’Emilia-Romagna, per realizzare altrettanti interventi di sicurezza alimentare, salute, ambiente e lavoro.

La Giunta regionale ha approvato la graduatoria del bando finanziato, lo scorso aprile, con oltre 1,6 milioni di euro (1.668.710) che prevede contributi fino a un massimo del 70% del costo di ciascun intervento, per azioni da sviluppare in Burkina Faso, Burundi, Camerun, Saharawi, Etiopia, Kenya, Libano, Marocco, Mozambico, Senegal, Tunisia tutti Paesi compresi nel target definito nel piano triennale della cooperazione internazionale allo sviluppo previsto dalla legge regionale 12/2002.

“Prosegue senza sosta l’impegno internazionale della Regione per sostenere progetti in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’Onu- spiega l’assessora regionale alla Cooperazione internazionale, Barbara Lori-. Dall’educazione alla salute, dalla tutela dell’ambiente all’imprenditorialità e ai diritti umani, questi progetti sono oggi possibili grazie all’impegno di tante Ong, associazioni e volontari del nostro territorio, che ringrazio. Il prezioso lavoro che svolgono può contribuire a costruire un futuro migliore per questi popoli. Un futuro di pace, di giustizia economica e ambientale che noi intendiamo continuare a sostenere attraverso progetti mirati e puntando sulle giovani generazioni, la solidarietà internazionale e il partenariato”.

Da inizio legislatura sono oltre 7 i milioni di euro investiti dalla Giunta per realizzare circa 200 interventi di cooperazione internazionale.

I progetti finanziati

Tra i progetti finanziati per l’occupazione, quelli per il rafforzamento socioeconomico delle donne nei Campi Profughi Saharawi, per la protezione delle proprietà intellettuali – marchi, brevetti e disegni – delle realtà artigianali in Tunisia e per l’aumento delle produzioni agricole (mais, manioca, platano, pollame e pesci d’acqua dolce), per autoconsumo e per la commercializzazione in Camerun.

Riguardano la salute i progetti per l’accesso alle cure e all’educazione per i bambini con disabilità in Kenya e per la sicurezza alimentare in Etiopia.

In un’area protetta del Senegal, infine, si realizzerà un progetto di salvaguardia dell’ambiente marino attraverso la partecipazione della comunità per aumentare la responsabilità individuale.

Complessivamente sono stati 50 i progetti presentati, di cui 41 entrati in graduatoria e 36 finanziati.