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Scandiano: cercano di raggirare una donna con la truffa dello specchietto. Denunciati
immagine di repertorio

Ancora una truffa dello specchietto nel reggiano. Il trucco è sempre lo stesso e viene architettato in una strada stretta o in un parcheggio: individuata l’auto e la vittima, il truffatore la rincorre fino a fermarla accusandola di avergli rotto lo specchietto o ammaccato l’auto, forte del fatto di aver simulato poco prima un rumore con il lancio di un oggetto sulla fiancata dell’auto della vittima.

Un caso analogo si è verificato il 19 agosto a Scandiano con i carabinieri della locale tenenza che, a conclusione delle indagini, hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia una coppia di 34 anni residenti in provincia di Siracusa. I fatti nella mattinata quando una 35enne reggiana, mentre alla guida della sua autovettura, con a bordo la madre, percorreva una strada nella frazione Arceto di Scandiano, avvertiva un urto a cui inizialmente non faceva caso. Poco dopo però si affiancava una vettura con a bordo uomo e una donna, i quali gli intimavano di fermarsi. Veniva quindi avvicinata dal conducente dell’auto che sosteneva avergli urtato lo specchietto sinistro della loro autovettura. Quindi richiedeva 100 euro per riparare il danno. Alle intenzioni palesate dalla controparte di chiamare i carabinieri i due desistevano allontanandosi. La vittima si presentava quindi ai carabinieri formalizzando la tentata truffa, ma anche il danneggiamento della sua auto in quanto la coppia, per simulare l’urto, aveva lanciato un oggetto contro la sua autovettura che aveva provocato l’ammaccatura della portiera. In sede di denuncia forniva modello e targa dell’autovettura in uso alla coppia.

I carabinieri della tenenza di Scandiano, formalizzata la denuncia, avviavano le indagini e grazie all’analisi delle immagini delle telecamere comunali risalivano all’intestatario del mezzo risultato essere anche l’esclusivo utilizzatore. A carico di quest’ultimo e della compagna i carabinieri di Scandiano acquisivano elementi di presunta responsabilità, tra cui anche il riconoscimento in apposita seduta di individuazione fotografica da pare della vittima, in ordine al reato di tentata truffa e danneggiamento aggravato, per la cui ipotesi i due venivano quindi denunciati. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.