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Crescita economica e sostenibile per le associate a Legacoop Bologna

Crescita economica e sostenibile per le associate a Legacoop BolognaUn ecosistema imprenditoriale che cresce costantemente, consolidando la propria forza economica e staccando la media nazionale delle imprese di capitale sul fronte della sostenibilità ambientale e sociale. È la fotografia scattata dal Report 2025 dell’Agenda Cooperativa per lo Sviluppo Sostenibile di Legacoop Bologna. I dati, elaborati su un campione altamente rappresentativo delle imprese associate (pari all’87,5% degli occupati e al 61% del fatturato totale), mostrano un sistema in salute che ha saputo investire strategicamente sui fattori ESG.

L’andamento economico restituisce l’immagine di una crescita strutturale. Il valore della produzione aggregato delle associate a Legacoop Bologna, normalizzato per garantire una lettura omogenea con gli anni precedenti, segna un trend di incremento del valore della produzione: dai 13,66 miliardi di euro del 2022, si è passati ai 13,85 miliardi del 2023, per approdare ai 14,16 miliardi di euro nel 2024 (+2,2% rispetto al 2023, +3,6% sul 2022). Insieme ai fatturati, cresce anche il patrimonio delle cooperative associate a Legacoop Bologna: il patrimonio netto sale a 3,8 miliardi di euro (+8,5% rispetto al 2022), risorse che non vengono redistribuite ma restano in azienda come riserva indivisibile per garantire intergenerazionalità e resilienza.

L’analisi delle performance ESG, realizzata attraverso la piattaforma globale Synesgy (gruppo CRIF-CRIBIS), certifica la leadership della cooperazione in tema di sostenibilità. Il 58% delle cooperative bolognesi si colloca nella fascia alta di rating (tra ottimo e buono), un dato in significativa crescita rispetto al 33% del 2022 e al 53% del 2023. Il confronto con il benchmark nazionale evidenzia la scelta strategica sulla sostenibilità fatta dalle cooperative: mentre a Bologna oltre la metà delle coop ottiene rating elevati, la media delle imprese italiane vede solo il 21% raggiungere la fascia alta, con ben il 37% fermo nella fascia bassa (nessuna cooperativa si colloca in quella fascia).

“I risultati evidenziano come crescita economica e sostenibilità siano due facce della stessa medaglia – sottolinea Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna – La cooperazione dimostra che si può generare valore economico e sociale. Quel patrimonio netto di 3,8 miliardi è una ‘cassaforte intergenerazionale’, costruita per proteggere il lavoro e le comunità anche nei momenti di crisi. Siamo orgogliosi di un modello che, in controtendenza rispetto a certe dinamiche di mercato, continua a investire sulle persone: contratti stabili, welfare, sicurezza (il 52% delle imprese è certificato ISO 45001) e una reale inclusione femminile. Questi numeri confermano che la cooperazione è centrale per lo sviluppo di qualità del territorio”.

La sostenibilità economica si traduce in qualità del lavoro. La forza lavoro si attesta a 45.119 unità, con una stabilità sostanziale e un tratto distintivo: l’87% dei contratti è a tempo indeterminato, due punti sopra la media regionale. L’occupazione cooperativa si conferma, inoltre, fortemente femminile: le donne rappresentano il 71% della forza lavoro (contro una media regionale del 44,5%). Un protagonismo che si riflette anche nella governance: il 40% delle posizioni dirigenziali e di quadro è ricoperto da donne, così come il 37% dei vertici (presidente o vicepresidente).

Il report evidenzia infine il forte impatto sociale sul territorio: dal calmieramento degli affitti con 3.513 alloggi di cooperative di abitanti assegnati ai soci a canoni ridotti del 60% rispetto a quelli di mercato, ai servizi di welfare che raggiungono quasi 60.000 persone tra anziani e minorenni, fino alla rigenerazione urbana di 90.000 metri quadri di spazi cittadini.

Simone Fabbri

“L’Agenda Cooperativa per lo Sviluppo Sostenibile nasce nel 2018, ben prima degli attuali obblighi normativi, con l’intento di territorializzare gli obiettivi ONU 2030 e misurare ciò che il PIL non vede – dichiara Simone Fabbri, responsabile area sostenibilità e relazioni esterne di Legacoop Bologna – Oggi, mentre a livello globale assistiamo a tensioni sui criteri ESG, noi raccogliamo i frutti di quella visione pioneristica. I dati dimostrano che la sostenibilità non è una ‘bandiera’ ideologica, ma una gestione evoluta del rischio. I fattori sociali e di governance sono centrali per la solidità aziendale: monitorarli significa anticipare gli shock e garantire affidabilità al sistema finanziario e alla filiera. Aver raggiunto il 58% di eccellenza nel rating non è solo un successo etico, ma un asset industriale che rende le nostre cooperative partner più sicuri e competitivi in un mercato che, nonostante le tensioni geopolitiche, chiede garanzie precise”.

I dati del Report 2025 sono stati presentati nel corso dell’evento “Sostenere l’intergenerazionalità”, organizzato da Legacoop Bologna. Nel corso della mattinata c’è stata anche la presentazione della ricerca “Maledetta primavera”, curata da Generazioni Bologna, il gruppo delle cooperatrici e dei cooperatori under 40 che lavorano nelle associate a Legacoop Bologna. Al confronto sul tema “Buon lavoro come sostenibilità intergenerazionale” hanno partecipato: Giulia Ardito, portavoce di Generazioni Bologna; Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna; Niccolò Pranzini, responsabile Unità competenze per l’innovazione di ART-ER; Ambrogio Dionigi, coordinatore di Insieme per il Lavoro; Francesco Ranghiasci, vicepresidente di Sociolab.