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Soprusi e violenze ai familiari per avere soldi: arrestato in Val d’EnzaDa diversi mesi aveva iniziato a recarsi presso l’abitazione degli anziani genitori per richiedere continue somme di denaro, necessarie allo stesso per l’acquisto di sostanza stupefacente, e in caso di rifiuto non ha avuto alcuna remora ad aggredirli verbalmente e fisicamente con ingiurie, minacce di morte e in un’occasione spingendoli facendoli rovinare a terra. Violenze e minacce che riservava anche a chiunque altro prendesse le difese dei medesimi (come la cognata e il fratello) tanto che per tali ragioni ha iniziato la sua condotta persecutoria nei confronti della cognata colpevole di non farsi i fatti suoi, di prendere le difese dei suoceri e di abitare in una casa di proprietà della famiglia.

Gravi condotte quelle ravvisate a carico di un 47enne reggiano per le quali i carabinieri di Quattro Castella, a cui le vittime si sono rivolte, hanno denunciato l’uomo con le accuse di atti persecutori, estorsione continuata e lesioni personali aggravate. La Procura reggiana, condividendo con le risultanze investigative dei carabinieri, ha chiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia un’ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari che ieri è stata eseguita dai carabinieri che hanno arrestato l’uomo.

Le violenze e le minacce riservate ai genitori si sono presto estese alla cognata “colpevole” di essere intervenuta in difesa dei suoceri. Astio che è stato estrinsecato dall’indagato con esplicite minacce di morte ed ingiurie rivolte direttamente alla donna o per interposta persona, ossia tramite messaggi vocali WhatsApp inviati al fratello dell’indagato, che a sua volta non veniva risparmiato dalle minacce di morte. Parole a cui sono seguiti i fatti quando l’uomo, utilizzando un estintore, ha danneggiato l’autovettura della cognata. Per questi gravi fatti ripetutisi nel tempo, i carabinieri di Quattro Castella nella giornata di ieri hanno arrestato l’uomo in esecuzione al citato provvedimento restrittivo di natura cautelare emesso dal Tribunale di Reggio Emilia su richiesta della Procura reggiana concorde con gli esiti investigativi. L’uomo al termine delle formalità di rito è stato quindi ristretto presso la sua abitazione.