In un bosco nei pressi del rinomato Belvedere della frazione Bergonzano di Quattro Castella i carabinieri della locale stazione hanno proceduto al sequestro di un trolley nascosto tra la vegetazione al cui interno vi erano occultati 23 panetti di hascisc singolarmente confezionati sottovuoto per un peso complessivo di oltre 22 chilogrammi. Un’ingente partita di droga che avrebbe potuto realizzare 22.000 dosi per un valore di oltre 150.000 euro è stata quindi sottratta alla piazza reggiana a cui probabilmente era destinata.
Ne sono certi i carabinieri della stazione di Quattro Castella che al riguardo hanno avviato le indagini per risalire al proprietario del trolley, ovviamente chiamato a rispondere del reato di detenzione ai fini spaccio di sostanze stupefacenti, ipotesi di reato per cui ora è stata aperta un inchiesta presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Reggio Emilia titolare dell’azione penale.
Ignoti spacciatori quelli che i carabinieri stanno cercando di identificare in quanto la pazienta attesa degli operanti protrattasi per alcuni giorni non ha permesso di intercettare coloro o colui che si occupava in prima persona dell’ingente partita di droga comunque sottratta al mercato. Al riguardo sono al vaglio alcune testimonianze da parte dei carabinieri che hanno indicato la zona essere ultimamente frequentata, ma allo stato gli investigatori mantengono il massimo riserbo per evitare di compromettere le risultanze investigative dell’indagine avviata sotto il coordinamento della Procura reggiana.
La segnalazione della presenza del trolley è giunta ai carabinieri di Quattro Castella da parte di alcune guardie ecologiche che durante la pulizia di un bosco, situato nelle vicinanze del Belvedere di Bergonzano, hanno notato la valigia. L’intervento dei carabinieri ha rivelato i motivi della presenza del trolley al cui interno sono stati rinvenuti 22 panetti di hascisc singolarmente confezionati con cellophane sottovuoto. Rinvenimento che ha indotto gli operanti ad eseguire per alcuni giorni servizi d’osservazione con lo scopo di intercettare coloro o colui che si occupava della valigia. Servizi che non hanno prodotto i risultati auspicati giacché nonostante l’attesa nessuno si è fatto vivo da qui la rimozione delle valigia e il sequestro dell’ingente partita di droga che ora subirà le analisi di laboratorio necessarie per accertare il tasso di principio attivo. Nonostante il mancato intercettamento degli ignoti proprietari gli operanti sono fiduciosi grazie alle testimonianze che potrebbero a breve portare all’identificazione dei titolari dello stupefacente rinvenuto. La scelta del nascondiglio da parte degli spacciatori, ritengono i carabinieri, è dettata dal fatto di eludere controlli e perquisizioni domiciliari.