Ripensare il mondo del lavoro dotandolo di maggiore flessibilità rispetto alle esigenze di vita delle persone, con un occhio particolare all’occupazione femminile. È questo l’obiettivo del ciclo di incontri formativi promossi dal Comune di Reggio Emilia insieme a Legacoop Emilia Ovest e Cgil Reggio Emilia, in collaborazione con l’associazione Nondasola, che prenderà avvio a metà novembre.
Pensato in epoca pre-Covid e finanziato con 26 mila euro dalla Regione Emilia-Romagna, il progetto ‘Lavoro. Vita. Benessere. Work life balance e parità di genere: un’opportunità per tutte e tutti’ sui temi della conciliazione vita-lavoro è oggi quanto mai attuale. La pandemia dei mesi scorsi e tuttora in corso ha infatti costretto molti settori a convertirsi in modalità smart e ad adottare il lavoro a distanza, mettendo in evidenza potenzialità e criticità di una nuova ma sempre più necessaria diversa modalità organizzativa del mondo del lavoro.
HANNO DETTO – “Con questo progetto vogliamo guardare allo smart working e a nuove modalità di rendere flessibile il lavoro non come a scelte obbligate dalla pandemia, ma come a strategie di innovazione che migliorano il bilancio tra tempi e luoghi di vita e di lavoro – ha detto stamane alla stampa l’assessore comunale a Casa, partecipazione e conciliazione Lanfranco de Franco – La crisi sanitaria, come ha dimostrato la ricerca ‘Reggio come va?’ che abbiamo realizzato nei mesi scorsi, ha comportato per le donne un aggravio del carico di cura familiare e situazioni di complessa gestione tra lavoro e welfare domestico. A riguardo, con i seminari dedicati all’empowerment femminile vogliamo lavorare per una cultura che non consideri la maternità come un limite alla professione e alle prospettive di carriera, ma come un’esperienza che arricchisce di competenze organizzative e gestionali che possono essere apprezzare anche dal datore di lavoro”.
“Per la nostra associazione e le nostre associate, questa iniziativa informativa e formativa rappresenta una proficua opportunità per approfondire tematiche estremamente attuali – ha detto Valeria Montanari, Legacoop Emilia ovest – Abbiamo creduto in questo progetto ancora prima dell’emergenza epidemica che ci ha messi di fronte alla necessità di lavorare in modo diverso, sfruttando gli strumenti implementati dalla tecnologia. A prescindere dalla contingenza, occorre guardare allo smart working, e a tutte le sue possibili articolazioni, come a un’evoluzione in grado di andare incontro alle esigenze delle persone favorendo l’organizzazione, la collaborazione e il benessere”.
“Questo progetto nasce con l’obiettivo di favorire un cambiamento culturale e una diversa modalità di approccio lavorativo promuovendo nuovi modelli organizzativi e strumenti di conciliazione come lo smart working – ha aggiunto Elena Strozzi di Cgil Reggio Emilia – Poi però è arrivato il lockdown e quello a cui molte donne e uomini (ma soprattutto donne) sono state costrette lavorando da casa, non e’ stato propriamente un modello di facilitazione nella coniugazione degli aspetti della vita privata e lavorativa. La gestione dell’emergenza ci ha consegnato infatti un quadro molto disomogeneo di possibilità e di opportunità. Il nostro impegno va nella direzione di favorire ogni iniziativa e azione che porti una sensibilizzazione al tema della conciliazione e il miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualità di vita delle lavoratrici e dei lavoratori”.
IL PROGETTO – Il progetto si basa sulla convenzione che le nuove tecnologie, se usate in modo intelligente, possano permettere alle persone una migliore gestione del rapporto tra la sfera personale e il tempo dedicato al lavoro, con un beneficio in termini di qualità della vita. La flessibilità dell’orario di lavoro, lo smart working e la digitalizzazione possono inoltre contribuire a ridurre il gap di genere sul lavoro, sia in termini di retribuzione sia di nuove opportunità occupazionali. Per questo il percorso presta particolare attenzione alle lavoratrici, ancora oggi i soggetti su cui maggiormente pesano le occupazioni di cura famigliari, sia di minori che di anziani.
Il ciclo di formazione – che analizzerà anche gli strumenti organizzativi e legislativi della conciliazione tra vita e lavoro – è strutturato per avere un respiro che va al di là dell’attuale emergenza e per porre le basi per un vero ripensamento delle articolazioni orarie e delle modalità di lavoro. Il percorso si rivolge per alcuni moduli a funzionari e dirigenti dei soggetti promotori, per altri moduli a tutti gli interessati ad approfondire il tema. Il primo incontro, in programma mercoledì 18 novembre, rigorosamente in modalità webinar (ovvero on line), riguarderà “Smart working. Strumenti per un’analisi organizzativa”. Massimo Neri, docente di Unimore fornirà un primo inquadramento organizzativo. A seguire, lunedì 30 novembre, l’associazione Nondasola organizzerà un webinar dal titolo “Donne e lavoro, tutela di una fascia debole o vantaggio competitivo per le imprese? Conciliazione vita lavoro. Come riconoscere e combattere la violenza contro le donne nelle sue molteplici forme”. Entrambi gli incontri sono a libera partecipazione. Gli interessati potranno seguirli in diretta sul profilo Youtube del Comune di Reggio.
Il ciclo di incontri, in programma fino alla fine di marzo 2021, affronterà temi come la smart leadership, l’empowerment, i kit di lavoro smart e proporrà anche momenti di coaching individuale e di gruppo. Il calendario completo degli incontri aperti a tutti è disponibile su www.comune.re.it/conciliazione