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Violenza contro le donne: un fenomeno in crescita con il coronavirus e presente anche in AppenninoDomani, 25 novembre, ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Un aspetto drammatico della società, che purtroppo, nonostante le tante attività di sensibilizzazione e contrasto, non si riesce ancora a debellare. Negli ultimi mesi si è invece visto un notevole incremento testimoniato dalle aumentate richieste di aiuto ai centri antiviolenza.

Spiega l’Assessore alle Pari Opportunità di Castelnovo Monti, Lucia Manfredi: “Purtroppo la situazione che si è venuta a creare con il coronavirus ha esacerbato alcune situazioni di convivenza che già prima mostravano segni di degrado da parte di compagni o mariti violenti. Prima il lockdown, poi la necessità di limitare gli spostamenti e stare in casa il più possibile, stanno non soltanto creando occasioni di ulteriore tensione, ma anche rendendo più difficile per le donne che sono vittime di soprusi, denunciarli e contattare chi possa aiutarle, perché sono a contatto e “sorvegliate” quasi tutto il giorno da chi li perpetra”.

Finora nel 2020 purtroppo sono state già 60 le vittime di femminicidio, molte di più quelle oggetto di pesanti violenze e maltrattamenti. Nella maggioranza dei casi il violento è il marito (31%) o il convivente (32%), seguiti da altri familiari (padre, figlio, partner del genitore 14%). Il tipo di violenza subita è per lo più psicologica (97%) e fisica (47%), ma anche sessuale (8%) ed economica (4%). A rivolgersi alle associazioni e ai Centri Antiviolenza sono donne principalmente di nazionalità italiana (67%) tra 35 e i 44 anni, spesso con figli (76%), con un’occupazione (41%) e un discreto livello di istruzione (35%).

“Abbiamo purtroppo occasione di venire a contatto con situazioni del genere anche sul nostro territorio – prosegue Lucia Manfredi –. L’Associazione “Per Te, donne insieme contro la violenza”, da anni offre aiuto alle donne del nostro territorio con una linea telefonica (numero verde 800 975139). In questo momento le volontarie sono molto preoccupate per l’aumento degli episodi di violenza e anche dispiaciute di non poter svolgere, come gli scorsi anni, attività di prevenzione culturale sia per la comunità che per le scuole. Purtroppo hanno dovuto sospendere i laboratori con gli studenti delle superiori, finalizzati alla maggior consapevolezza delle varie forme di violenza nelle relazioni di coppia. Cerchiamo di cogliere l’occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne per comprendere, da una parte, che questo fenomeno che molti di noi avvertono come distante e lontano dalla propria quotidianità, invece è presente anche nelle nostre comunità, e non ce ne rendiamo forse conto proprio perché può essere difficile farlo emergere; dall’altra per sentire che l’impegno per contrastarlo deve essere condiviso da tutti, donne e uomini, e portato avanti quotidianamente, non solo una volta all’anno, coltivando la cultura della diversità come valore e respingendo i semi della violenza che si ritrovano nella cultura del possesso e della prevaricazione dell’uomo sulla donna”.