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Vendono scarpe da donna su internet me è truffa: denunciate dai carabinieri di ReggioloSu una piattaforma di vendita online hanno pubblicato un annuncio trattante la cessione di scarpe da donna, venendo contattate da una 26enne di Castelnovo Sotto dichiaratasi interessata all’acquisto delle scarpe. Quest’ultima concludeva l’acquisto pattuendo l’importo in 280 euro. Un affare per la venditrice e per la sua complice intestataria della postepay dove sono confluiti i soldi, in quanto una volta ricevuto il pagamento non provvedevano a spedire quanto acquistato dalla malcapitata reggiana rimasta vittima della truffa. La furba venditrice  è stata però individuata dai carabinieri della stazione di Reggiolo unitamente alla complice sul cui conto sono finiti i soldi.

Con l’accusa di truffa in concorso i Carabinieri della stazione di Reggiolo hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia una 26enne e l’amica 32enne, entrambe residenti a Sant’Ilario d’Enza chiamate a rispondere dell’accusa di concorso in truffa. La vittima, una 26enne reggiana, volendo regalarsi un paio di scarpe ha risposto ad un annuncio pubblicato su di una piattaforma del social Facebook dove si dichiarava interessata alle scarpe poste in vendita. Grazie all’applicativo messanger contattava l’inserzionista intavolando la trattativa d’acquisto. Concordato il prezzo in 280 euro, la venditrice chiedeva di versare il corrispettivo che la malcapitata reggiana versava sulle coordinate della postepay fornitale dalla venditrice. Tuttavia non ricevendo quanto acquistato e non riuscendo più a contattare l’inserzionista, la 26enne si è rivolto ai carabinieri di Reggiolo denunciando il raggiro. Dopo una serie di riscontri, anche di natura telematica, i Carabinieri hanno concentrato le attenzioni investigative su una 26enne abitante a Sant’Ilario d’Enza e sull’amica 32enne, nei cui confronti sono stati acquisiti una serie di incontrovertibili elementi di responsabilità per il reato di concorso truffa, per la quale venivano denunciate alla Procura reggiana.