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Torrente Enza, battesimo online per il nuovo Contratto di Fiume. Ecco le priorità emerseBattesimo in teleconferenza per il primo appuntamento del neonato Contratto di Fiume del Torrente Enza. Organizzato dall’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po–Ministero dell’Ambiente (che partecipa a tutti i contratti di fiume dell’area padana attivati o in via di attivazione), in partnership con la Regione Emilia Romagna, il primo incontro online ha avuto come focus primario il confronto e l’approfondimento delle tematiche condivise che interessano i numerosi comuni del territorio delle province di Reggio Emilia e Parma.

Da monte a valle il Contratto di fiume ha la rilevante funzione di individuare, in tempi precisi, tutti i valori ambientali, produttivi, professionali e storici che possono condurre le amministrazioni locali a formalizzare strategie fortemente partecipate per raggiungere nuovi obiettivi corali. Il Contratto di Fiume infatti, da statuto, è un accordo tra soggetti che hanno responsabilità, diretta ed indiretta, nella complessa gestione e nell’uso delle acque, nella pianificazione del territorio e nella tutela dell’ambiente. E’ uno “strumento volontario di programmazione di prospettiva, negoziata con le comunità locali che persegue la tutela, la corretta gestione dell’acqua e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale”.

All’appuntamento, moderato dal giornalista Andrea Gavazzoli, presenti sindaci e amministratori dei Comuni di: Brescello, Bibbiano, Campegine, Carpineti, Casina, Castelnovo ne’ Monti, Canossa, Corniglio, Gattatico, Lesignano de’ Bagni, Monchio delle Corti, Montecchio Emilia, Montechiarugolo, Neviano degli Arduini, Palanzano, Parma, Poviglio, Quattro Castella, San Polo d’Enza, Sorbolo Mezzani, Tizzano Val Parma, Traversetolo, Vetto, Ventasso; dei Consorzi di bonifica Emilia Centrale e Parmense, di AIPO, ARPAE, delle Province di Reggio Emilia e di Parma, dei Parchi Appennino Tosco Emiliano ed Emilia Occidentale e dei Bacini Imbriferi Montani. I partecipanti sono intervenuti dando il loro contributo costruttivo sia in termine di partecipazione attiva al progetto sia di richieste specifiche dei loro comprensori.

Il Segretario dell’Autorità Meuccio Berselli e l’Assessore Regionale all’Ambiente Irene Priolo hanno portato all’attenzione di tutti i diversi piani progettuali in corso ed in via di definizione o di iter legislativi in atto, il direttore di Aipo Luigi Mille ha risposto su quesiti mirati di natura tecnica. Il contributo di programmazione è arrivato dai progetti presentati dai dirigenti dell’Autorità distrettuale Fernanda Moroni, Andrea Colombo e Silvano Pecora.

“Il Contratto di Fiume – ha sottolineato il Segretario dell’Autorità distrettuale del Po Meuccio Berselli – è uno strumento utile ai territori che mira a raggiungere gli obiettivi richiesti dalle Direttive Europee sulle Acque e sulle Alluvioni supportando e promuovendo politiche e iniziative concrete volte a consolidare comunità fluviali resilienti, riparando e mitigando, almeno in parte, le pressioni dovute all’urbanizzazione sregolata o alla mancanza di infrastrutture idonee. Fatto questo preambolo ed entrando nello specifico della Val d’Enza, anche e soprattutto alla luce di quanto emerso nell’ultimo decennio in relazione alle ripercussioni tangibili dei cambiamenti climatici globali, va puntualizzato che nell’immediato l’attenzione va sicuramente posta sulla difesa del territorio per evitare quanto accaduto nel 2017 a Lentigione, sui mutamenti della morfologia del torrente che incide sul resto e infine sulla necessità di compensare il rilevante deficit idrico emerso dal recente studio mirato dell’Autorità con azioni virtuose e con lo stoccaggio dell’acqua quando c’è”.

“Stiamo partecipando attivamente a numerosi incontri di Contratti di Fiume come Regione – ha evidenziato l’Assessore all’Ambiente Irene Priolo – e questi incontri fanno emergere i valori che potranno diventare azioni e successivamente progetti di una programmazione collettiva quindi rappresentano uno strumento utile da utilizzare al meglio delle proprie potenzialità. La cosa però fondamentale è che questo lavoro disegni una strategia comune in grado di avere dati certi sia in termini di tempi che di obiettivi sui temi che si dimostreranno prioritari”.

E nel corso del dibattito alcuni di questi temi sono stati già focalizzati come la mitigazione del rischio idraulico partendo da monte, l’analisi del mutamento delle caratteristiche del fiume, la mobilità ciclabile più fruibile e per ultimo, ma non per importanza la realizzazione di un piano che arrivi a mitigare il fabbisogno/deficit idrico della Valle. A tal proposito è stato confermato che, tra le azioni virtuose, finalizzate a questo scopo, Autorità distrettuale e Regione Emilia Romagna hanno indicato come priorità ai ministeri competenti la progettazione di un invaso e della traversa in zona Cerezzola.