La Giunta comunale ha approvato tre proposte di intervento per il contrasto della povertà educativa e il sostegno alle opportunità culturali e educative di bambini e ragazzi, con le quali parteciperà all’Avviso pubblico ‘Educare in comune’ promosso dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Le prime due proposte, sviluppate in forma associata con il Comune di Rimini, saranno incentrate sugli ambiti ‘Relazione e inclusione’ e ‘Famiglia come risorsa’. Un terzo progetto promosso autonomamente da Reggio Emilia è invece sviluppato sul tema ‘Cultura, arte e ambiente’.
Le tre azioni – per le quali viene richiesto un finanziamento complessivo di circa 900 mila euro – si inseriscono nelle linee d’azione del progetto di innovazione sociale Chance, promosso dall’Amministrazione comunale per e con i giovani e i giovanissimi, finalizzato a dare risposte alle nuove complessità e criticità socio-educative, accresciute dai risvolti sociali della pandemia.
“Vogliamo continuare l’investimento in educazione per creare sempre più opportunità culturali, educative e di crescita personale per i giovani e gli adolescenti della nostra città dichiarano gli assessori all’Educazione Raffaella Curioni e al Welfare Daniele Marchi – Il progetto Chance è una nuova ed importante sfida che questa Amministrazione vuole perseguire, una vera e propria chiamata alla città per costruire una nuova alleanza educativa ed un forum permanente che si prenda cura delle giovani generazioni. Il progetto che presentiamo su questo bando va esattamente in quella direzione. Una sperimentazione che parte con risorse dell’Amministrazione, ma che mette in campo una progettualità più complessiva di medio lungo periodo, su cui far arrivare risorse nazionali e regionali dei bandi dedicati”.
Il Comune di Reggio Emilia sarà capofila sulle azioni previste nell’ambito ‘Relazione e inclusione’, indirizzate in particolare alla fascia di età degli adolescenti, tra le più colpite dalle misure adottate per il contenimento del Covid. In particolare il progetto è volto alla costruzione di ‘contesti esperienziali’, in luoghi formali ed informali, vissuti dagli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado e dagli adolescenti in generale, per educare a modalità relazionali e comunicative fondate sull’empatia, l’accoglienza delle differenze, l’inclusione, la gestione nonviolenta dei conflitti, la capacità di ascolto attivo, il riconoscimento e la gestione delle emozioni. Attraverso l’attivazione di laboratori, percorsi e incontri di formazione e approfondimento, le diverse azioni prevedono il coinvolgimento della comunità educante (insegnanti, educatori, genitori, psicologi) e la realizzazione di prodotti creativi per disseminare i risultati e per costruire progetti con la formazione congiunta e multidisciplinare degli adulti che svolgono ruoli educativi, dentro e fuori la scuola.
Per l’ambito ‘Famiglia come risorsa’ – per cui sarà capofila il Comune di Rimini – Reggio Emilia parteciperà con l’Istituzione Scuole e nidi dell’Infanzia e Fondazione Reggio Children, mettendo in campo una serie di azioni per stimolare il protagonismo e il ruolo attivo delle famiglie, in particolare quelle più fragili, attraverso una costruzione di legami tra persone per realizzare un nuovo villaggio educante. Il progetto si pone inoltre l’obiettivo di contrastare gli effetti di isolamento e allentamento dei legami sociali derivanti dalla pandemia anche attraverso un coinvolgimento attivo dei servizio educativi, aprendoli al territorio e aumentando l’orario e le proposte educative, culturali e sociali offerte, per mettere a disposizione della comunità le competenze di chi dentro questi servizi opera e valorizza ulteriormente gli spazi per rispondere a nuovi bisogni.
Infine il Servizio politiche di Welfare e Intercultura del Comune di Reggio Emilia – in collaborazione con Palazzo Magnani, Fondazione Reggio Children, Ausl e Mondinsieme – parteciperà all’area tematica ‘Cultura, arte e ambiente’ presentando il progetto Crea (Contesti – Relazioni – Educazione e Arte). L’azione, che vedrà il coinvolgimento di 8 istituti superiori e alcune cooperative che si occupano di servizi sulla marginalità e sul lavoro di strada, mira ad incentivare la fruizione e la partecipazione alle attività culturali dei giovani, in particolare di chi ha meno accesso a queste opportunità e più ha risentito degli effetti della pandemia.
Uscendo dai tradizionali luoghi di fruizione per diventare un patrimonio di tutti nei luoghi di aggregazione giovanile e nelle strade, intese come contesti non stigmatizzanti e inclusivi, arte e creatività diventano importante strumento di partecipazione e coesione sociale, anche in ottica inclusiva e interculturale. Il progetto, il cui target principale è quello dei ragazzi tra i 13 e i 17 anni, intende infatti avvicinare i giovani a rischio di emarginazione per motivi culturali, sociali ed economici, utilizzando linguaggi, codici e contesti maggiormente ‘vicini ed efficaci’; favorendo il recupero della socialità, dell’espressività, del fare costruttivo e la sperimentazione di esperienze di successo; promuovendo la partecipazione attiva dei giovani nella loro comunità, rendendoli coprotagonisti della progettazione.