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L’assessore Donini: “Non c’è alcun taglio, alle aziende sanitarie ulteriori risorse sia per il salario accessorio sia per le prestazioni aggiuntive nell’ambito del piano vaccinale”“Non c’è, e non ci sarà, alcun taglio delle risorse destinate al salario accessorio del personale della sanità”, come peraltro “hanno riportato anche le organizzazioni sindacali”. Su questa voce, anzi, “a breve la Giunta regionale procederà ad assegnare alle aziende sanitarie ulteriori risorse, che andranno a incrementare la disponibilità dei fondi destinati proprio ai trattamenti accessori”, così come previsto dalla legge di bilancio per il 2021. Inoltre, alle aziende arriveranno “ulteriori risorse” ancora “per il finanziamento delle prestazioni aggiuntive rese dal personale medico, infermieristico e assistente sanitario nell’ambito del piano di vaccinazione anti-Covid”.

Così l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, che ci tiene a precisare: “Da mesi chi lavora ogni giorno negli ospedali e nelle strutture sanitarie sta facendo un lavoro encomiabile. In Emilia-Romagna da inizio pandemia abbiamo fatto circa 10mila assunzioni, proseguendo con il rafforzamento degli organici che era stato avviato prima ancora della pandemia. Uno sforzo comune e condiviso con le parti sociali che non merita le strumentalizzazioni e le notizie infondate che pure si sono lette in questi giorni.  Stiamo investendo nella sanità pubblica regionale in maniera massiccia, così come è la sanità pubblica nazionale uno dei pilastri che il Governo deve mettere al centro dei piani di ricostruzione del Paese e di utilizzo dei fondi europei del Next Generation Eu”.

Dunque, nessun taglio alle buste paga dei professionisti della sanità in Emilia-Romagna.  Viceversa, la Regione interviene lì dove il tema delle risorse disponibili per il finanziamento del trattamento economico accessorio del personale è strettamente collegato alle disposizioni legislative statali che individuano da un lato limiti inderogabili alla spesa complessiva del personale delle aziende sanitarie, e dall’altro non mette nelle condizioni le aziende stesse di finanziare correttamente le risorse destinate al trattamento accessorio, dopo fra l’altro le migliaia di nuove assunzioni. “Si tratta di un tema che interessa anche altre Regioni- sottolinea Donini- e rispetto al quale è da tempo avviato un percorso di confronto con il Governo, finalizzato al superamento o all’aggiornamento di tali limiti”.

La Regione Emilia-Romagna si è mossa per tempo. Sono stati attivati specifici tavoli di confronto con le organizzazioni sindacali per individuare insieme le soluzioni più efficaci per finanziare, attraverso gli strumenti messi a disposizione dal legislatore statale, il trattamento accessorio del personale. “E’ qui che sono state definite modalità che hanno portato all’incremento dei fondi contrattuali delle aziende anche grazie all’interlocuzione svolta in Conferenza delle Regioni con i ministeri competenti”, ricorda l’assessore.

Da qui gli stanziamenti che la Giunta regionale si prepara ad assegnare alle aziende. “Resta la piena disponibilità al confronto sui temi sollevati da CGIL, CISL e UIL. Il dialogo con le forze sociali- chiude Donini- è alla base dell’azione di governo della Giunta regionale”.