In attesa dei decreti attuativi del decreto che ha istituito l’assegno unico per i figli, la Cisl Emilia Centrale elabora una prima analisi sugli importi della misura che, modulata in base all’Isee, riguarda oltre 110.000 persone in provincia di Reggio Emilia.
“L’assegno unico – spiega Rosamaria Papaleo, segretaria Cisl Emilia Centrale – è legge, con l’approvazione avvenuta in Senato dello scorso 30 marzo. Il provvedimento fa parte del Family act e consiste in un credito di imposta o in un assegno mensile di circa 250 euro medi riconosciuti per ciascun figlio dal settimo mese di gravidanza fino al 21esimo anno di età (se figlio studente o disoccupato)”.
Questa misura quali caratteristiche ha?
“Sarà universale perché arriverà a tutte le famiglie, compresi lavoratori autonomi, incapienti, titolari di reddito di cittadinanza o altri sussidi e partite iva finora esclusi dalle altre misure; sarà unico perché sostituirà e unificherà una serie di misure indirizzate attualmente alle famiglie: assegni famigliari, detrazioni figli a carico, fondo sostegno alla natalità, bonus bebè, premio alla nascita o all’adozione”.
Come sarà calcolato il suo ammontare?
“Sarà modulato in base all’Isee, cioè all’indicatore della situazione economica equivalente e alla numerosità del nucleo familiare, pertanto sarà maggiorato dal terzo figlio in poi e sarà sempre maggiorato di un’aliquota che va dal 30% al 50% in caso di figli con disabilità”.
Da quando sarà applicato?
“Allo stato attuale mancano i decreti delegati che però dovrebbero essere emanati in tempo per l’attivazione dell’assegno fissata per il primo luglio di quest’anno”.
Come cambierà la situazione economica delle famiglie?
“Ci sono alcune analisi secondo le quali la riforma dell’assegno unico determinerebbe un incremento di reddito per il 68% delle famiglie (soprattutto gli autonomi che non percepiscono gli assegni familiari) e per i redditi molto bassi. Per un terzo di nuclei si potrebbe assistere invece a una riduzione a livello di aiuti, un dato che dovremo monitorare con attenzione. Solo per 2% circa delle famiglie non cambierebbe nulla”.
Come valutare questa misura?
“L’istituzione di questo assegno ed in generale i provvedimenti contenuti nel family act sono dei tasselli importanti verso il sostegno della genitorialità. In particolare rappresentano degli strumenti a sostegno della natalità, Quest’ultima, purtroppo presenta ogni anno un saldo negativo, aggravato anche dalla pandemia. Ma sono anche strumenti di promozione dell’occupazione in particolare quella femminile. Come Cisl siamo soddisfatti non solo perché abbiamo a cuore questi temi ma perché la parternità di questa misura è da attribuirsi a Ermanno Gorrieri, storico sindacalista Cisl. Vigileremo sulla sua corretta attuazione”.
La Cisl Emilia Centrale osserva come “somme messe a disposizione (20 miliardi di euro per il prossimo triennio) potrebbero non essere sufficienti per garantire a tutti la somma di euro 250 medi mensili previsti per l’assegno. Da calcoli effettuati più di un milione di famiglie di lavoratori dipendenti potrebbero avere delle perdite rispetto alle agevolazioni attualmente percepite, tra cui le famiglie molto numerose e con minori e disabili adulti, ora beneficiarie di rilevanti maggiorazioni negli Anf (assegni al nucleo familiare). Si tratta di oltre 30 mila giovani su Reggio Emilia. Già in sede di audizione parlamentare la Cisl ha avvertito di questo pericolo e ci auguriamo che si trovi una soluzione entro il 30 giugno”.