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Polizia provinciale reggiana, i numeri di un anno di lavoro
Comandante Ferarri (a sinistra) con due nuovi agenti

223 sanzioni in materia di caccia e 66 in materia di pesca, oltre a 5 denunce all’autorità
giudiziaria per reati in materia di fauna selvatica, con il sequestro di una ventina di
animali (due, un cervo e una lepre, purtroppo già abbattuti abusivamente, tutti gli altri –
tra cui 6 fagiani, 7 cardellini, una ghiandaia, un lucherino e un luì – invece liberati); altre
294 sanzioni durante i 2.461 controlli effettuati, anche in occasione del primo lockdown
(24 i verbali per spostamenti non autorizzati), alla circolazione sulla rete stradale
provinciale; il coordinamento dei ben 745 coadiutori impegnati nel debellare la vera e
propria invasione di nutrie che da alcuni anni si è registrata anche nel nostro territorio,
mettendo tra l’altro a rischio la tenuta degli argini (ben 16.880 gli esemplari abbattuti).

Sono solo alcuni numeri del bilancio 2020 della Polizia provinciale di Reggio Emilia, “a
conferma dell’importante ruolo svolto da questo Corpo al servizio dei cittadini, con
particolare attenzione all’ambiente, alla caccia, alla pesca, alla sicurezza stradale, ma
senza tralasciare altre e non meno importanti esigenze del territorio”, sottolinea il
presidente della Provincia Giorgio Zanni, rimarcando “gli ottimi risultati conseguiti
anche nel corso di un anno particolarmente impegnativo come quello passato, grazie
alla professionalità e alla passione che i nostri agenti hanno sempre dimostrato nello
svolgere un lavoro davvero prezioso per le nostre comunità”.

“Il 2020 si è caratterizzato per l’impegno straordinario, in collaborazione con le altre
forze di polizia, nel fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 – conferma il
comandante della Polizia provinciale, Lorenzo Ferrari – A seguito dei molteplici controlli
effettuati gli agenti provinciali hanno elevato 24 sanzioni ad altrettanti cittadini che non
rispettavano le misure di prevenzione del contagio, in aggiunta a una intensa attività di
assistenza, in particolare in occasione di eventi meteorologici avversi e di incidenti
stradali, e di controllo della circolazione stradale, che ci ha visto verificare ben 2.461
veicoli, elevare 294 verbali per violazioni al Codice della strada, ritirare 1 patente e 1
carta di circolazione, sospendere dalla circolazione 2 veicoli e decurtare 200 punti dalle
patenti”.

La vigilanza in materia di caccia e pesca rimane, ovviamente, il principale settore di
intervento della Polizia provinciale. Nonostante un anno caratterizzato da pandemia e
lockdown, sono state ben 223 le violazioni amministrative in materia di caccia e
protezione della fauna selvatica e 66 le violazioni amministrative contestate in materia
di pesca e protezione della fauna ittica. “Abbiamo inoltre sporto 5 denunce all’autorità
giudiziaria per episodi più gravi, dall’uccellagione a spari effettuati dal finestrino del
veicolo, come è accaduto a Bagnolo, o nelle pertinenze di abitazioni – continua il
comandante Ferrari – Abbiamo anche sequestrato 15 trappole-gabbia a scatto, 4 reti da uccellagione, 2 richiami acustici elettromagnetici, 4 canne da pesca e numerosi animali,
abbattuti o detenuti illegalmente: un cervo, una lepre, 7 cardellini, 6 fagiani, una
ghiandaia, un lucherino, un luì e un palco di cervo”.

E’ poi proseguita la preziosa collaborazione con il Centro recupero animali selvatici
“Matildico” per operazioni di cattura o allontanamento di fauna selvatica problematica,
in pericolo o in difficoltà fisiche ed è stato effettuata la cattura di un cane pericoloso
tramite fucile a narcotico. Così come importante è stata l’attività di abilitazione,
coordinamento, assistenza e formazione di altre fondamentali figure per la tutela
dell’ambiente come il personale di vigilanza volontario che nella nostra provincia
registra ben 69 guardia-caccia, 39 guardia-pesca, 23 guardie ittico-venatorie e 233
guardie ecologiche.

Un nuovo fronte sul quale la Polizia provinciale ha iniziato ad operare negli ultimi anni è
quello del contenimento delle nutrie, animali dall’elevato tasso riproduttivo (14 cuccioli
per femmina) e dalla bassa mortalità naturale (causata quasi unicamente da inverni
freddi con prolungati periodi di temperature al di sotto degli 0 gradi) che provocano
ingenti danni tanto alle coltivazioni, quanto alla tenuta idraulica degli argini. “Attraverso
la sottoscrizione di appositi accordi con Comuni, Consorzi di bonifica e organizzazioni
agricole, è stato possibile raccogliere quasi 35.000 euro di finanziamenti necessari a
coprire il costo dell’esecuzione delle operazioni di contenimento, compresi i rimborsi
spesa agli operatori volontari, che nel 2020 grazie a 745 coadiutori faunistici hanno
portato alla eliminazione di ben 16.880 nutrie sul territorio provinciale”, spiega il
comandante Ferrari.

Unità cinofila e drone
Tra le poche Polizie provinciali italiane, quella di Reggio Emilia dispone da tempo anche
di una unità cinofila e di un drone. Grazie alle competenze e alla passione dell’agente
Stefano Rossi, Samir – uno splendido esemplare di pastore tedesco di 9 anni – dopo il
corso di formazione presso l’Università veterinaria di Pisa da ormai 8 anni svolge servizio
in supporto alle attività di polizia giudiziaria e protezione civile. Addestrato alla ricerca di
persone, reperti e sostanze olfattivamente rilevabili, nel 2020 Samir è stato impiegato in
19 servizi di polizia giudiziaria in collaborazione coi carabinieri di vari comandi. Proprio
durante una operazione interforze nei capannoni delle ex Reggiane, lo scorso gennaio,
Samir era rimasto ferito da un coccio di bottiglia ad una zampa: sottoposto ad un
intervento di ricostruzione parziale di un tendine e ad una complessa saturazione interna
ed esterna, si era perfettamente ripreso ed era tornato operativo. “Recentemente
abbiamo potenziato il servizio con una giovane unità cinofila che snellirà il lavoro a
Samir, prossimo ad un meritato riposo”, spiega l’agente Stefano Rossi che è abilitato
Enac e nel 2020, con il drone a disposizione della Polizia provinciale, ha anche effettuato
4 servizi di polizia giudiziaria in collaborazione con i carabinieri, 3 attività di ricerca e
soccorso dispersi e un controllo infrastrutture per il Reparto manutenzione Sud della
Provincia.

Da febbraio 2 agenti in più
I numeri dell’attività svolta nel 2020 dalla Polizia provinciale sono ancora più significativi
se si considera che a vigilare sui 2.293 chilometri quadrati di territorio reggiano e sui
quasi mille chilometri di rete stradale provinciale l’anno scorso, oltre al comandante
Lorenzo Ferrari, c’erano solamente 6 agenti: un terzo rispetto ai 18 operativi soltanto
dieci anni fa. Anche la Polizia provinciale ha infatti risentito della legge di riforma del
2014, finendo per oltre un anno in una sorta di limbo in attesa che si chiarisse il suo
destino, ma soprattutto dei tagli finanziari e dei blocchi del turn-over imposti dalla
Legge di stabilità 2015. “Ora però questo trend negativo rispetto al picco di organico
raggiunto nel 2011 si è finalmente invertito e, da febbraio, abbiamo avuto la possibilità
di assumere altri due agenti che ci permetteranno di operare ancora meglio nell’attività
di vigilanza e di tutela ambientale del nostro territorio”, annuncia il presidente della
Provincia, Giorgio Zanni. I due nuovi agenti selezionati – attraverso un concorso bandito
dalla Regione nel gennaio 2020 con oltre tremila candidati per 140 posti per le polizie
locali e 4 per quelle provinciali – sono Giuseppe Floreno, siciliano di 34 anni, e Michele
Tucci, pugliese di 27 anni ed hanno preso servizio lunedì 15 febbraio, portando così
l’organico della Polizia provinciale da 7 a 9 unità, compreso il comandante.