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Nidi e scuole materne, aumenta in Emilia-Romagna l’offerta educativa di qualità
Autore e copyright Brancolini Roberto

Mantenere, rafforzare e migliorare ulteriormente la qualità dell’offerta educativa per la prima infanzia dell’Emilia-Romagna, dalla nascita fino ai sei anni di età, con servizi educativi e scuole dell’infanzia il più possibile accessibili e organizzati in maniera sempre più efficace, per rispondere alle esigenze dei più piccoli e delle loro famiglie. Assicurando contemporaneamente al personale che opera a stretto contatto con i bambini una formazione aggiornata e costante.

Il tutto grazie a uno stanziamento di risorse senza precedenti, oltre 41 milioni di euro, approvato in questi giorni dalla Giunta regionale con tre distinti provvedimenti, per sostenere nel 2022 il sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni: 28 milioni dal Fondo Nazionale e 13 milioni e 150 mila euro dal bilancio regionale. A cui si aggiungono i 18 milioni di euro che la Regione stanzia per l’abbattimento delle rette attraverso il progetto “Al nido con la Regione”.

“Mai così tante risorse per la prima infanzia: a disposizione per il 2022 avremo 28 milioni di risorse statali, 7 in più rispetto al 2020, ai quali si aggiungono gli oltre 13 milioni provenienti dal bilancio regionale- sottolinea la vicepresidente con delega al Welfare, Elly Schlein-, senza contare gli ulteriori 18 milioni di euro che, come Regione, investiamo sull’abbattimento delle rette dei nidi. Una cifra senza precedenti in Emilia-Romagna, che consentirà il rafforzamento dei servizi educativi per i piccolissimi e le scuole dell’infanzia, andando avanti al tempo stesso con la realizzazione del sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni. Costruire una comunità educante moderna e qualificata- prosegue la vicepresidente- e ampliare l’offerta di servizi alle famiglie è una delle priorità della nostra azione, che metta al centro il diritto dei bambini all’accesso ai servizi e operatori e operatrici preparati e aggiornati. Gli investimenti per la prima infanzia- prosegue la vicepresidente- rappresentano uno dei punti cardine del nostro programma di mandato e uno degli strumenti per ridurre le diseguaglianze sin dai primi anni di vita e rispondere in modo efficace ai nuovi assetti sociali che si stanno delineando all’indomani della crisi prodotta dalla pandemia”.

Le risorse disponibili

Oltre 28 milioni di euro (esattamente 28.009.436 euro) sono la quota dello specifico Fondo Nazionale assegnata quest’anno alla Regione per sostenere il sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni, che saranno ripartiti, da Piacenza a Rimini, tra i Comuni e Unioni dell’Emilia-Romagna.

7 milioni e 250mila euro di provenienza regionale – anch’essi ripartiti tra Comuni e loro Unioni – saranno destinati a qualificare e migliorare nidi d’infanzia e servizi integrativi al nido per i bambini da zero a tre anni pubblici e privati convenzionati e/o accreditati. Una realtà che in Emilia-Romagna, nell’anno educativo 2020-2021, poteva contare su 1.152 servizi educativi e 30.869 iscritti/frequentanti.

Si aggiungono, infine, 5,9 milioni di euro del bilancio regionale per la qualificazione delle scuole dell’infanzia aderenti al sistema nazionale di istruzione, per i bambini nella fascia 3-6 anni, su cui la Regione ha competenza nell’ambito del diritto allo studio: nell’anno scolastico 2020-2021 sono stati 98.054 quelli che hanno frequentato le 1.533 scuole dell’infanzia della regione.

Le risorse complessive, per provincia

A livello territoriale, le risorse finalizzate alla gestione e al consolidamento dei servizi per l’infanzia presenti in Emilia-Romagna sono così suddivise: area metropolitana di Bologna 10.863.150 euro; Modena 6.807.184; Reggio Emilia 5.818.031; Parma 4.085.391; Ravenna 3.545.608; Forlì-Cesena 3.174.563; Ferrara 2.855.555; Rimini 2.147.042 e infine Piacenza, a cui andranno 1.862.896 euro.