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Reggio Emilia: avvisi di garanzia e perquisizioni per appalti irregolari presso l’Unione Val d’Enza

Nella giornata di ieri 13 ottobre, i finanzieri del Gruppo del Comando Provinciale di Reggio Emilia, nell’ambito delle attività a tutela della spesa pubblica, hanno notificato nove avvisi di garanzia ed eseguito altrettante perquisizioni presso la sede dell’Unione Val d’Enza e del comune di Bibbiano nonché nei luoghi di lavoro di soggetti privati coinvolti.

I provvedimenti sono stati emessi dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, diretta e coordinata dal Procuratore della Repubblica Calogero Gaetano Paci.

Turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente sono le ipotesi di reato, per le quali si è proceduto nell’ambito di un’inchiesta riguardante 2 importanti appalti aggiudicati nelle scorse settimane.

Il primo fa riferimento al bando di gara pubblicato lo scorso mese di giugno per l’affidamento in appalto, avvenuto il 23 settembre u.s., del servizio di gestione completa dell’iter delle sanzioni amministrative relative alle attività di Polizia Locale dell’Unione dei Comuni della Val d’Enza, dal valore di circa 300 mila euro. Il secondo, diviso in 5 lotti e pubblicato ad agosto, è relativo all’affidamento in concessione della gestione/uso degli impianti sportivi siti nel territorio del Comune di Bibbiano (RE) per tre anni, dal valore complessivo di circa 2,5 milioni di euro, la cui aggiudicazione risale allo scorso 27 settembre.

Nel corso delle operazioni, sono stati sequestrati documenti e acquisite le copie forensi delle memorie informatiche di telefoni cellulari in uso agli indagati, che potranno essere utili per corroborare le ipotesi investigative. In particolare, verranno analizzate caselle Mail e conversazioni tramite i più comuni sistemi di messaggistica.

L’attività di ieri scaturisce da un’altra eseguita lo scorso 29 settembre, nel corso della quale sono stati acquisiti documenti presso la sede dell’Ufficio Appalti dell’Unione Val d’Enza sito in Bibbiano, relativi al primo bando di gara, la cui analisi ha fatto emergere presunte situazioni di incompatibilità in seno alla commissione giudicatrice; in particolare, alcuni dipendenti che hanno ricoperto ruoli essenziali nella formazione e pubblicazione della gara erano presenti anche all’interno della citata commissione. Sempre in tale circostanza, gli investigatori hanno posto la loro attenzione su alcune criticità relative al secondo appalto; in particolare, su alcune discrasie tra la data di scadenza del bando e l’apparente immotivato provvedimento di proroga della stazione appaltante.

Nelle prossime settimane verrà esaminato il materiale sequestrato, al fine di verificare la fondatezza delle ipotesi di reati relative ad un’effettiva volontà nel favorire i soggetti economici aggiudicatari dei 2 bandi in esame.

I procedimenti penali in questione sono attualmente nella fase delle indagini preliminari ed i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità degli indagati.