Si alzò da Ferrara nel 1949 la voce di chi per primo disobbedì alla chiamata del servizio di militare: si chiamava infatti Pietro Pinna e risiedeva nella città estense il giovane che, dopo aver vissuto gli orrori della Seconda guerra mondiale, rifiutò di imbracciare un fucile per il servizio di leva rischiando di essere condannato al carcere. L’eco del processo, tuttavia, incoraggiò molti altri giovani a seguire il suo esempio fino a quel 15 dicembre 1972 quando fu approvata la legge 772, la prima sull’obiezione di coscienza e l’istituzione del servizio civile.
Una legge che, pur prevedendo la domanda d’obiezione di coscienza, era ancora piuttosto punitiva: i giovani dovevano superare un esame “circa la fondatezza e la sincerità dei motivi addotti” e prestare servizio per otto mesi in più rispetto alla durata del servizio di leva. Ci vollero diversi interventi della Corte costituzionale per arrivare al riconoscimento del diritto soggettivo all’obiezione di coscienza al servizio militare nel 1998 e poi a una riforma complessiva nel 2001. L’apertura alle ragazze arriverà nel 2005 a seguito della sospensione dell’obbligo di leva.
Domani, giovedì 15 dicembre, ricorre dunque mezzo secolo dall’approvazione di quella legge.
“La nostra Costituzione ci ricorda che l’Italia ripudia la guerra e il servizio civile rappresenta una concreta attuazione di questo principio- commenta l’assessore regionale al Welfare e Politiche giovanili, Igor Taruffi-. La Regione Emilia-Romagna è sempre stata in prima linea nel sostegno del servizio: siamo stati tra i pionieri nel coinvolgere le ragazze prima e i giovani di altri Paesi poi, anticipando le scelte del Governo nazionale. La pace è un valore universale quanto mai attuale e oltre 3.700 ragazze e ragazzi avranno modo di testimoniarlo rispondendo con entusiasmo al bando per il 2023 che sta per uscire”.
3.700 posti in Emilia-Romagna per il prossimo bando: mai così tanti
Sarà presto pubblicato dal “Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale” il bando rivolto a giovani dai 18 ai 28 anni. Oltre 70mila posti disponibili, un record, da quando il servizio civile è scelto volontariamente, di cui più di 3.700 in Emilia-Romagna. Un ruolo importante sarà svolto dai Coordinamenti Provinciali degli Enti di Servizio Civile (Co.Pr.E.S.C.), previsti dalla legge regionale 20 del 2003 per sostenere la proposta di servizio civile con iniziative di sensibilizzazione e formazione.
Le celebrazioni in Emilia-Romagna
Si svolgerà il 15 dicembre a Forlì l’evento “il Servizio Civile una scelta che ti cambia la vita”, dalle 18,30 alle 22,30 presso la Sala Randi, in via delle Torri 13: tra i racconti della Biblioteca Vivente ci sarà quello di Eleonora Berardi, una delle prime volontarie in servizio civile donne. Seguiranno gli interventi a cura della Comunità Papa Giovanni XXIII e del Centro per la Pace Annalena Tonelli. Durante la serata anche la presentazione del libro “Difesa Armata o Difesa Popolare Nonviolenta” con il suo scrittore, Massimo Donati.
Il 16 dicembre Bologna invece ospiterà “In Coscienza, incontro, confronto, racconti, musica”, dalle 17,30 alle 22 presso la “Scuderia” in piazza Verdi 2: un momento di festa ma anche di dibattito e confronto sul senso della difesa civile non armata e non violenta e sulle possibili vie di costruzione della pace attraverso il servizio civile. Anche in questo caso più di 10 “libri viventi”, persone con esperienza diretta nel campo, racconteranno la loro esperienza, prima della proiezione in prima visione del documentario “InCoscienza – 50 anni di obiezione e servizio civile” prodotto dalla Comunità Papa Giovanni XXIII cui seguirà un concerto. Sarà attivo un infopoint sul bando di servizio civile ed allestita la mostra fotografica “CoinVolti” che racconta il servizio civile all’estero.